Governo locale e legalità

SESSIONE EUROPEA. ASSEMBLEA AL LAVORO SUL PROGRAMMA 2016 DELLA COMMISSIONE UE. CONFINDUSTRIA: “TEMPI TROPPO LUNGHI PER ENTRATA IN VIGORE NORME”; CGIL: “QUALITA’ DEL LAVORO, NUOVO WELFARE E FISCO”

All’audizione degli stakeholder anche tre eurodeputati. Zoffoli: “L’Europa deve essere più politica e democratica”. Kyenge: “Emilia-Romagna riferimento per istituzioni Ue”. Schlein: “L’Europa una sfida, la vocazione europea la risposta dell’Emilia-Romagna”

La commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli, ha tenuto oggi l’audizione degli stakeholder – i soggetti portatori di interessi – sul Programma di lavoro 2016 della Commissione europea, appuntamento che dà il via alla Sessione europea dell’Assemblea legislativa, percorso che si chiuderà entro l’aprile 2016 con una seduta consiliare ad hoc, dedicata alle proposte della Regione Emilia-Romagna rispetto alle politiche europee del prossimo anno.
All’incontro sono intervenuti la presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Simonetta Saliera, l’assessore al Coordinamento delle politiche europee, Patrizio Bianchi, e il responsabile dell’Ufficio di Milano del Parlamento europeo, Bruno Marasà. All’invito a partecipare indirizzato ai parlamentari europei eletti nella circoscrizione Nord-Est hanno aderito gli eurodeputati Damiano Zoffoli, Cécile Kyenge e Elly Schlein. Hanno poi preso la parola un rappresentante di Confindustria regionale e una rappresentante della Cgil Emilia-Romagna.

Nel suo intervento, Damiano Zoffoli ha sottolineato che “l’Europa, se non vuole diventare il museo del mondo, deve essere unita e più forte: un’Europa politica. La vogliamo più democratica, che rappresenti un’opportunità per i singoli territori, un’entità che non sia monopolizzata dagli Stati membri”. “Oggi- ha voluto poi rimarcare il parlamentare- stiamo programmando il nostro futuro, l’Europa siamo noi”. “Non deve essere semplicemente un soggetto terzo con cui contrattare continuamente su finanziamenti e risorse, non deve essere percepita come un vincolo, ma come un’occasione per i cittadini, per l’Emilia-Romagna”. “Emilia-Romagna- ha proseguito- che in Europa è particolarmente apprezzata, un territorio verso il quale c’è una specifica attenzione. La nostra regione rappresenta l’Europa che vogliamo, dello sviluppo, della produzione, dell’attenzione all’ambiente, delle famiglie e delle tradizioni”. In conclusione, Zoffoli ha proposto una futura riunione, nella quale affrontare “il tema dell’accesso, come Emilia-Romagna, ai fondi europei”.

Cécile Kyenge ha sottolineato il fatto che “la Regione Emilia-Romagna e in generale il territorio contribuiscono in modo determinante ad attuare le politiche europee, partecipano alla formazione delle politiche comunitarie”. “La nostra regione- ha voluto ribadire in audizione- è punto di riferimento a livello europeo”. Nello specifico, ha poi spiegato che “i processi di costruzione delle scelte europee hanno una base partecipativa, di coordinamento con i territori, un continuo scambio di pareri al fine di raggiungere posizioni condivise per determinare dove e come si deve incidere”. L’Europa, ha rimarcato, “non è una cosa astratta, siamo noi, ognuno deve fare la sua parte. Occorre rafforzare la collaborazione con il territorio, continuare sulla strada della cooperazione”.

Elly Schlein ha rimarcato “la vocazione europeista dell’Emilia-Romagna”, definendola “non scontata”. Ha poi evidenziato “l’importanza dell’Europa e l’opportunità che rappresenta”, rilevando però che “occorre maggiore informazione, anche sui fondi diretti”. “La parlamentare europea ha poi manifestato la sua approvazione per le politiche regionali a contrasto della criminalità, a suo giudizio “da esportare anche in Europa”. Infine, ha elencato “le cinque grandi sfide cui l’Europa ha di fonte: immigrazione e crisi dei rifugiati (maggiore distribuzione di responsabilità); sfida climatica (politiche ambientaliste); questione fiscale (contrasto all’evasione); politica estera (sicurezza comune); politiche economiche e sociali (contrasto alla crisi)”. “L’Europa che avevamo in mente- ha concluso- non è quella di oggi, dobbiamo completare il processo di integrazione”.

Gianluca Rusconi (Confindustria Emilia-Romagna) ha ribadito come “l’economia circolare e l’energia siano i temi chiave per il sistema imprenditoriale regionale, la cui competitività è messa a dura prova dai tempi troppo lunghi dell’entrata in vigore delle norme nel nostro Paese: 6-8 anni dalla fase della proposta alla ricaduta sulle imprese”. La prima necessità, pertanto, “è omogeneizzare la fase discendente del diritto comunitario nel nostro Paese a quella degli altri Stati membri”. La seconda esigenza “è creare un mercato unico dell’energia a livello europeo, superando i troppi ostacoli esistenti dovuti alle resistenze dei singoli Stati”.

Anna Salfi (Ufficio Europa della Cgil Emilia-Romagna) ha espresso apprezzamento “per il modello partecipativo promosso dalla Regione, utile riferimento per arginare la crisi della rappresentanza che attraversa l’Italia così come l’intera Europa”. Mettere a sistema “una più stretta collaborazione con le istituzioni europee, consentirà alla Regione di porre con forza il tema della qualità del lavoro e del lavoro di qualità, che passa per un nuovo modello di formazione, sul quale il sindacato è pronto a raccogliere la sfida, così come sulla nuova frontiera del welfare, meno assistenziale e più aperto agli investimenti, e sulla questione dell’armonizzazione dei sistemi fiscali, nota dolente dell’Ue”.

(lg)

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