Dalla questione immigrazione (“condividere responsabilità e costi relativi all’accoglienza e alla gestione dei migranti e richiedenti asilo, puntando sulla previsione di quote in grado di garantirne la distribuzione fra gli Stati membri”, “revisione del Trattato di Dublino” e “contrastare quella irregolare”) ai fondi europei (“procedure più chiare e trasparenti nell’accesso alle risorse”). Dallo sviluppo (“meccanismi più efficaci di accesso al credito per le medie, piccole e microimprese”) al lavoro (“mobilità trasnazionale” e “costruzione di percorsi formativi innovativi, soprattutto per i giovani e i disoccupati di lunga durata”). Dagli investimenti (“più flessibilità sul patto di stabilità interno”, dal quale “escludere i cofinanziamenti per i fondi europei”) al turismo (“puntare su quello di qualità”). E ancora: rivedere la direttiva Bolkestein in materia di concessioni demaniali, promuovere la parità di retribuzione tra uomo e donna e verificare la possibilità di revoca delle sanzioni alla Russia.
Sono i principali contenuti della risoluzione su “Sessione europea 2015. Indirizzi relativi alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla fase ascendente e discendente del diritto dell’Unione europea”, approvata a larga maggioranza dall’Assemblea legislativa regionale al termine della Sessione europea 2015. Il documento, proposto all’Aula dal presidente della commissione Bilancio, affari istituzionali e generali, Massimiliano Pompignoli, a nome della commissione stessa, l’organismo referente dell’iter del documento, è stato votato da Pd, Ln, Sel, Fi e Fdi, astenuto il M5s.
Sulla risoluzione sono stati presentati 11 emendamenti, 4 da Tommaso Foti (Fdi) e 7 dal Gruppo Ln, primo firmatario Alan Fabbri.
Approvati tutti gli emendamenti della Ln, due sub emendati da Pd e Sel, i più significativi dei quali impegnano la Giunta ad agire sullo Stato e in sede Ue al fine di: svincolare dal patto di stabilità i finanziamenti infrastrutturali tesi a potenziare il trasporto merci su rotaia; rivedere la direttiva Bolkestein in materia di concessioni demaniali, prevedendo un congruo periodo di proroga delle stesse e un meccanismo di ristorno sul valore degli investimenti effettuati in caso di rinuncia; promuovere l’effettiva parità di retribuzione tra uomo e donna, sostenendo le attività economiche a titolarità femminile e la stabilizzazione del lavoro atipico e incentivando misure come il micro credito; contrastare l’immigrazione irregolare, sostenendo gli Stati maggiormente interessati dal fenomeno migratorio e l’assistenza ai minori non accompagnati; verificare la possibilità di revoca delle sanzioni alla Russia, penalizzanti per l’esportazione dei prodotti agroalimentari.
È stato invece approvato un solo emendamento di Foti, a cui si sono aggiunte le firme di Galeazzo Bignami (Fi) e Gian Luigi Molinari (Pd), che, in merito alla direttiva europea sulla realizzazione di una infrastruttura per i combustibili alternativi, chiede di sensibilizzare lo Stato, in fase di recepimento, a porre attenzione al principio di precauzione.
“Più trasparenza sul TTIP”
Collegate alla risoluzione, sono state presentate tre risoluzioni, una dal M5s, prima firmataria Giulia Gibertoni, una da Sel e AltraER, primo firmatario Igor Taruffi, e una dal Pd, primo firmatario Stefano Caliandro, aventi come oggetto il Partenariato transatlantico su commercio e investimenti (TTIP), al centro del confronto fra Ue e Usa.
Sono state approvate quella del M5s, con emendamento del Pd, e quella del Pd, che, pur con sottolineature diverse, nella sostanza chiedono alla Giunta “di proseguire gli sforzi tesi a incrementare la trasparenza dei negoziati transatlantici TTIP, portando i contenuti dell’accordo a conoscenza di cittadini ed enti locali, di promuovere la difesa dell’ambiente, la crescita sostenibile, la tutela della produzione alimentare interna (sicurezza alimentare, salute vegetale, tutela delle colture e benessere animale) e il rispetto delle normative europee sui diritti umani, garantendo autonomia sui servizi di interesse generale (acqua, sanità, servizi, sociali, previdenza sociale e istruzione)”. Infine, le due risoluzioni impegnano la Giunta a chiedere “di ricomprendere fra i temi in discussione la contraffazione alimentare che sfrutta il fenomeno del ‘Italian Sounding’” e a “introdurre meccanismi di cooperazione internazionale più efficienti contro la criminalità finanziaria e fiscale e la corruzione, di garantire la protezione dei dati personali e di tutelare le diversità culturali e linguistiche”.
Respinta, invece, la risoluzione di Sel e AltraER, che chiedeva alla Giunta “di intraprendere azioni di informazione e mobilitazione dei cittadini e delle istituzioni del nostro territorio contro il TTIP, dato che nel trattato viene leso, fra gli altri, il principio costituzionale della sovranità delle autonomie locali”.
(lg)