Ha avuto il parere favorevole della commissione Territorio, mobilità e ambiente, la relazione per la Sessione Europea dell’Assemblea per il 2022. La votazione è avvenuta nella commissione presieduta da Stefano Caliandro, il quale ha informato i consiglieri che non è potuta essere presente la titolare dell’Ambiente, Irene Priolo: “L’assessora sarà in commissione il 4 maggio per presentare il Piano rifiuti e per approfondire anche la sessione europea”.
La sessione europea è la procedura che forma le politiche e gli atti dell’Unione europea. Le Regioni partecipano, nelle materie di propria competenza, contribuendo all’elaborazione della posizione italiana in sede europea.
La Regione ha presentato la situazione sulla mobilità, che vede una delle direttrici principali nel passaggio dalle auto private ai mezzi pubblici. L’utilizzo dei dati è una risorsa della Regione per raccogliere informazioni sulla mobilità: ora la capacità dell’uso dei mezzi pubblico è tornata al 100% dopo la riduzione al 50% nel periodo pandemico. Su tutti i mezzi c’è il controllo automatico della posizione dei bus ed è presente la bigliettazione integrata per cui è possibile acquistare il biglietto anche con carta di credito o bancomat.
La App Roger – “la Ue chiede un cambiamento di mentalità per abbassare l’uso dell’auto oggi al 60%” – utilizzata dai più giovani è di particolare importanza. La raccolta di big data è utile in fase di pianificazione”. Inoltre, nel Piano trasporti 2021 c’è un capitolo sui Pums (Piani urbani della mobilità sostenibile), incentivati dalla Regione. Nei Pums c’è l’Its (Intelligence transport system) “che fornisce dati sull’impatto ambientale e sul risparmio energetico. E’ stata poi avviata anche la politica del “bike to work”, lo spostamento casa-lavoro adottato da molti Comuni, con il rimborso in busta paga”. Successo, secondo la Giunta, anche per la mobilità elettrica e il Mobility management: “I Comuni possono usare i dati per pianificare i trasporti casa-lavoro”. Bene anche il progetto “Mi muovo”, con le tessere di bigliettazione integrata e che oggi ha visto il passaggio allo smartphone per la gomma e il ferro: “Con una sola app, si pagano sosta, bus, treno e ora si possono anche acquistare servizi di sharing”.
Emiliano Occhi (Lega) ha sostenuto che “nei Pums noto la volontà di sostituire l’uso dell’auto privata nel lavoro. Credo ci sia un malinteso. Il risultato dei Pums, ad esempio quello di Parma, è che si sposta in modo totale l’intenzione della mobilità lavorativa dall’auto al mezzo pubblico o alla bicicletta. Si può fare, ma non è per tutti i lavori e per tutte le sedi di lavoro. E neppure per l’artigiano che deve eseguire lavori in centro storico e non ci può certo andare in bici. Non tutta la mobilità può diventare ciclabile, come vuole un certo impianto ideologico”. Sull’inquinamento, Occhi ha affermato che occorre accelerare verso la transizione anche “se la mancanza di decreti attuativi non consente gli incentivi per la transizione ecologica. Nel rapporto conoscitivo non vedo il cambio di paradigma che c’è stato nella Ue, con la tassonomia verde che decide quali fonti sono finanziabili dall’Europa (prima gas e nucleare erano esclusi, ma la crisi energetica ha aperto gli occhi a tanti)”. In Italia, ha continuato il consigliere leghista, “non si sono differenziate le fonti e le rinnovabili non riescono a coprire il fabbisogno energetico. La Regione è sempre stata all’avanguardia e dovrebbe stimolare la Commissione Ue a continuare e a riaprire i centri di studio per la ricerca sul nucleare avanzato”.
Michele Facci (Lega) ha evidenziato che “si fanno crociate contro la mobilità privata senza offrire valide alternative che non siano il ‘Bike to work’ o il servizio pubblico. La relazione parla di calcolo preventivo dell’impatto ambientale, ma sul Passante di mezzo non c’è, nonostante la sollecitazione della maggioranza. Nel Piano trasporti c’è una contraddizione: con il progetto ‘Mi muovo’ resta la disparità di trattamento, perché ci sono categorie anche piccole di studenti e lavoratori di zone periferiche che devono usare bus extraurbani, ma senza agevolazioni”. La crisi dovuta al conflitto – “e noi siamo in guerra” – impone di parlare non solo di profughi “ma anche di misure per supportare imprese e famiglie. La relazione non adegua gli interventi allo scenario mondiale cambiato: è una mancanza”.
Secondo Valentina Castaldini (Forza Italia) “questa è una situazione di guerra da cui noi non siamo esclusi. Qual è il piano dell’Emilia-Romagna, in un quadro nazionale e internazionale, per approvvigionarsi di energia? Ci sono norme vecchie che bloccano la possibilità di avere energia. Come si utilizzeranno i fondi Fesr e quelli del Pnrr?”.
(Gianfranco Salvatori)