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Sessione europea: ok da commissione Bilancio a risoluzione su pacchetto “Pronti per il 55%”

Posizioni distanti tra centrosinistra e centrodestra, M5s votano a favore del provvedimento

Via libera, in sede referente, della commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli, alla risoluzione sul pacchetto di proposte collegate alla Sessione europea.

Posizioni distanti tra centrosinistra (compatti per il sì al documento) e centrodestra (per il no), i Cinquestelle votano a favore del provvedimento. La risoluzione è stata emendata dalla commissione: sono stati infatti 13 gli emendamenti presentati, due dal M5s (approvati) e 11 dalla Lega (di cui solo uno approvato).

La Sessione europea rappresenta il fulcro dell’azione regionale nella fase ascendente e discendente del diritto europeo.

Con la normativa europea sul clima (nella strategia Green deal) l’Unione europea si è posta l’obiettivo vincolante di conseguire la neutralità climatica entro il 2050. Per raggiungere questo traguardo, l’impegno, attraverso il pacchetto Fit for 55 (Pronti per il 55 per cento), è quello di ridurre le emissioni di almeno il 55 per cento entro il 2030 (per garantire una transizione equa, competitiva e verde), rispetto ai livelli del 1990 (dal 1990 al 2020 le emissioni nell’Unione europea si sono ridotte solo del 20 per cento). L’Ue sta già lavorando alla revisione delle normative in materia di clima, energia e trasporti, che avrà implicazioni significative per l’insieme delle regioni, traducendo in pratica anche il principio “chi inquina paga”.

Dal 2025 sarà attivo anche il fondo sociale europeo per il clima, finanziato con 72,2 miliardi.

Sul tavolo, quindi, un pacchetto di proposte per affrontare il tema clima a 360 gradi: dalle rinnovabili ai combustibili alternativi, dall’efficienza energetica all’uso del suolo, dall’edilizia alla mobilità.

La Regione Emilia-Romagna si è dotata già da anni di strumenti che sostengono l’economia verde, il risparmio e l’efficienza energetica e lo sviluppo di energie rinnovabili e alla fine del 2020 ha promosso e sottoscritto con enti locali, sindacati e associazioni il Patto per il lavoro e per il clima.

Diversi gli assunti di base dei consiglieri intervenuti nel corso della seduta, anche se tutti si sono trovati d’accordo sull’obiettivo della lotta ai cambiamenti climatici.

“I nostri emendamenti hanno lo scopo di rendere la risoluzione ancora più critica di quanto già gli uffici hanno fatto relativamente ad alcune materie come quello dell’automotive e dell’edilizia, ovvero di scelte che andranno a cambiare il nostro comparto industriale e il nostro stile di vita”, ha spiegato Emiliano Occhi (Lega) presentando le proposte del Carroccio per rendere meno stringenti le indicazioni sulla transizione ecologica nel periodo 2021-2026. “Tutti i cambiamenti vanno fatti solo quando saremo davvero indipendenti dalle fonti di carburante fossile, altrimenti rischiamo solo una nuova crisi economica”, ha aggiunto Occhi, per il quale non si deve correre troppo sul tema della mobilità elettrica. Sulla stessa linea il collega Stefano Bargi (Lega) per il quale ogni innovazione in campo energetico non può essere tutta a spese del settore produttivo e delle famiglie e servono interventi più seri per ridurre l’aumento del costo dell’energia.

Anche Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle) ha presentato due emendamenti: il primo volto a regolare e migliorare le norme di produzione di energia fotovoltaica partendo dalla valorizzazione delle “comunità energetiche”, il secondo indirizzato sul tema della povertà energetica. “Le Istituzioni siano così esempio virtuoso sul territorio”, ha spiegato la consigliera pentastellata. Piccinini è stata netta nel bocciare le proposte della Lega: “Mi vedono completamente contraria, dire che non si deve correre troppo sul tema delle auto ad alimentazione elettrica vuol proprio dire essere fuori dal tempo”.

Netta la posizione di Valentina Castaldini (Fi) per la quale i documenti proposti da maggioranza e Giunta “non affrontano i veri problemi: non ci dicono cosa succederà in Emilia-Romagna, ma i documenti riportano solo le preoccupazioni già espresse a livello nazionale e internazionale e questo quando le nostre imprese si stanno interrogando su come affrontare le conseguenze delle novità introdotte. Dalla Regione Emilia-Romagna mi sarei aspettata di più, in primo luogo che ci fosse detto come intendiamo accompagnare le imprese nella transizione ecologica”.

Silvia Zamboni (Europa verde) ha ribadito la necessità di rispettare gli obiettivi europei, a partire dall’utilizzo massiccio delle fonti energetiche rinnovabili. La consigliera ha quindi rilevato i ritardi dell’Italia, sempre sul tema dell’energia verde, rispetto a Spagna e Germania (“dal 2019 al 2020 gli investimenti sull’eolico sono diminuiti del 79 per cento, sul fotovoltaico del 35 per cento”). Ha anche spiegato che gpl e gas metano sono combustibili fossili e “vanno rapidamente superati”.

Luca Sabattini (Partito democratico) ha parlato di “risoluzione equilibrata”. Spiegando che “è stata fatta una sintesi fra gli obiettivi ambientali e quelli che sono gli aspetti di criticità in una fase di transizione e cambiamento”. Per il dem “la sfida è importante, questa transizione va accompagnata, senza elementi ideologici (evitando una sola visione)”. La transizione ecologica, ha concluso, “non deve rimanere solo sui documenti, dobbiamo da subito mettere in campo tutte le risorse disponibili e puntare su ricerca e innovazione per favorire una nuova fase di sviluppo”.

(Cristian Casali e Luca Molinari)

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