In Commissione Bilancio presieduta da Massimiliano Pompignoli via libera alla relazione sulla Sessione europea 2021 che verrà discussa in Aula la prossima settimana. Il documento, che illustra lo stato di attuazione delle politiche e delle leggi europee, raccoglie i pareri espressi dalle diverse commissioni assembleari in questi ultimi mesi. In tutto sono stati presentati una trentina di emendamenti.
Stefano Bargi (Lega) riassume i temi cari alla Lega e le criticità rilevate nei venti emendamenti presentati in Commissione. “Un tema centrale per noi è quello del credito- spiega il consigliere- ovvero l’estensione della flessibilità dei prestiti bancari che dovrebbe terminare a giugno ma che chiediamo di estendere almeno fino alla fine dell’anno, con la proposta di rivedere le tempistiche”. Altra richiesta, quella di modificare l’Emission trade system, meccanismo voluto dalla Commissione europea per raggiungere gli obiettivi di riduzione di anidride carbonica per il forte e svantaggioso impatto che avrebbe soprattutto sul settore ceramico. La Lega punta il dito anche sulla nuova disciplina bancaria in materia di classificazione dei debitori in default, un regolamento che entrerebbe in vigore dal prossimo gennaio, particolarmente rigido e che potrebbe penalizzare le piccole e medie imprese dopo la pandemia. E, sul pacchetto “Pronti per il 55%” relativo al Green Deal, la Lega chiarisce che “gli obiettivi sono condivisibili” ma le manovre sono “poco studiate” perché “con un ritorno tardivo che non aiuta la ripresa delle nostre imprese”. Sul pacchetto, interviene anche il consigliere leghista, Emiliano Occhi, che parla di “potenziale rischio di cortocircuito green”. “Per raggiungere gli obiettivi prefissati sul fotovoltaico- spiega- la stima è di aumentare la potenza a 72 Giga Byte al 2030, che significa un aumento del consumo di suolo e un impatto sull’agricoltura”.
Palma Costi (Partito democratico) presenta invece una risoluzione dove si chiedono, all’interno del pacchetto “Pronti per il 55%”, maggiori risorse per la nostra regione, proprio per la caratteristica stessa del suo territorio, compreso nel Bacino padano. Fra gli emendamenti proposti dal Pd, anche la richiesta all’Ue di introdurre in campo farmaceutico il concetto di produzioni connesse alla salute e più attenzione alle scienze della vita nella Strategia di specializzazione intelligente promossa dalla Commissione europea.
Per Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) ci vuole più coraggio: “La Strategia Farm to Fork pone obiettivi ambiziosi ma perseguibili concretamente dalla nostra regione. Altri Paesi europei hanno già adottato, per esempio, alcune misure riguardo il benessere animale che noi fatichiamo ancora ad accettare. Ora come ora non possiamo più permetterci di metterli in discussione”. La consigliera non condivide neanche l’approccio sulla mobilità sostenibile richiesto dalla Lega. “La transizione ecologica deve essere equa e per tutti. Se la Regione stanzia incentivi, lo deve fare per garantire l’elettrico a tutti e non per soluzioni alternative”.
Lia Montalti (Partito democratico) chiede invece di tenere conto di alcune specificità dell’economia locale nel settore pesca. “Le nuove norme europee legate alla sostenibilità vogliono tagliare le giornate di pesca, riducendo di fatto il fatturato delle imprese e la possibile chiusura dell’intera filiera dell’Adriatico. Chiediamo a Bruxelles di garantire un giusto equilibrio tra sostenibilità dei nostri mari e la sopravvivenza degli operatori del settore della pesca”.
Luca Sabattini (Partito democratico) presenta invece alcuni emendamenti proposti sempre per quanto riguarda il tema della nuova disciplina bancaria in materia di classificazione dei debitori in default. “Chiediamo un’applicazione ponderata di queste nuove regole”, spiega, “non bisogna trascurare il settore delle piccole e medie imprese che deve avere i fondi e i crediti necessari per resistere alla pandemia e riprendersi”.
Presentata anche la relazione sulla clausola valutativa relativa alla legge 16 del 2008, che fa il punto sugli esiti della partecipazione degli enti locali e dei cittadini alla fase ascendente dell’ordinamento europeo. Negli ultimi tre anni è stata creata una nuova rete europea regionale che coinvolge tutti i soggetti di consultazione che fanno parte del Patto per il lavoro e per il clima. Si continua poi “nella promozione della cittadinanza europea” anche grazie al centro Europe Direct che gestisce sportelli di informazione online e aperti al pubblico e svolge attività di formazione nelle scuole e università.
(Francesca Mezzadri)