Disco verde da parte della commissione Statuto e regolamento, presieduta da Silvia Piccinini, sulla Sessione europea 2022. Nello specifico, un focus particolare è stato posto sulle attività di semplificazione normativa e l’applicazione di strumenti di “better regulation” sul patrimonio normativo regionale che vuole rispecchiare gli indirizzi europei in merito.
In apertura di lavori, la vicepresidente di Giunta Elly Schlein ha sottolineato come, “dopo i due anni dominati dalla pandemia, questa nuova sessione europea si apra e sia dominata dal clima di guerra per quanto sta accadendo in Ucraina”. Nonostante le innumerevoli difficoltà create dal Coronavirus e ora dal conflitto bellico, Schlein ha sottolineato come non si sia assolutamente esaurita la grande forza partecipativa della nostra Regione e che “si accompagna molto bene con il nuovo clima messo in mostra dalla Commissione europea per un nuovo atteggiamento su tematiche ambientali, sanitarie e di giustizia sociale”.
Sul tema della semplificazione legislativa e di miglioramento dell’ordinamento normativo esistente, i tecnici della Regione hanno sottolineato il lavoro che da decenni sta compiendo l’Ente in tale ambito e “che diventa di anno in anno sempre più cruciale per poter mantenere la capacità di intervenire efficacemente e velocemente su temi di straordinaria importanza, come accaduto di recente per la legge per l’Ucraina, che ha visto la luce in soli 15 giorni”.
Specificando come nel corso degli anni siano state abrogate oltre 333 leggi, i tecnici hanno poi ricordato due ulteriori strumenti che hanno contribuito grandemente ad elevare la qualità normativa regionale. “Con le scheda tecnico-finanziarie, quelle di impatto di regolamentazione e le clausole valutative abbiamo avuto chiari riconoscimenti anche dalla stessa Corte dei Conti”.
Sul tema della partecipazione, invece, dettagliata relazione di Stefania Fenati, responsabile dell’Ufficio Europe Direct dell’Assemblea legislativa, la quale ha ricordato l’importante lavoro svolto dalla Conferenza sul futuro dell’Unione iniziata giusto un anno fa. Nonostante sia stata dimezzata nei suoi lavori a causa del Covid, Fenati ha sottolineato la metodologia operativa attuata e i numeri che tale iniziativa ha saputo raccogliere sia attraverso la registrazione su una piattaforma digitale, sia con la partecipazione diretta ai numerosi eventi organizzati sui territori. “A fronte di un percorso così puntuale, ha ricordato ancora Fenati- va sottolineata la grande preparazione messa in mostra dai cittadini europei che non hanno mancato di dire la loro su una svariati argomenti di stingente attualità”. Dai cambiamenti climatici, alla salute, dall’economia alla giustizia sociale, all’occupazione, migrazione e trasformazione digitale, sono state centinaia le proposte scaturite e che, se debitamente raccolte, determineranno decise modifiche anche nei Trattati europei. L’Emilia-Romagna, proprio per non dissipare l’intenso lavoro di partecipazione svolto, sta poi procedendo verso una piattaforma collaborativa permanente (che per il momento prende il nome di “Rete europea regionale”) per la creazione di un unico punto informativo e partecipativo sulle politiche continentali.
In fase di dibattito, molto critica la posizione della Lega. Maura Catellani ha espresso apprezzamento per il lavoro di pulizia normativa compiuto ma al tempo stesso ha formulato l’auspicio per avere più testi unici rispetto a quanto prodotto fino ad ora. “Il testo unico -ha spiegato ancora la consigliera- rende molto più facile la compenetrazione delle nuove norme con le leggi collegate, mentre oggi, senza questo strumento, si naviga nel caos più totale”. Sulle clausole valutative, poi, la consigliera reggiana ha rivendicato l’azione svolta dalla Lega proprio in tal senso e, in tema di valutazioni “ex ante”, ha rimarcato come sul tema della legislazione di genere manchi ancora uno specifico regolamento attuativo, mentre tale azione potrebbe essere applicata a molti altri temi di grande importanza.
Egualmente critico con diversi passaggi del parere anche anche il collega di Gruppo Stefano Bargi. “sempre volendo parlare di better regulation -ha dettagliato il leghista– non si può tacere lo sbilanciamento attuato dagli organi esecutivi. Così come il governo nazionale è alla perenne caccia di deleghe per poter legiferare in maniera autonoma dal Parlamento, così va rimarcato come nella scorsa legislatura il 99% delle leggi regionali sono state proposte dalla Giunta. Lo stesso Patto per il Lavoro e per il Clima, di fatto, altro non è se non un enorme esautoramento del compito primario dell’Assemblea legislativa di questa Regione, quello cioè di fare le leggi e porsi come snodo tra il mondo politico e la società civile”.
Sul tema delle valutazioni ex ante si è poi soffermata la presidente Silvia Piccinini, la quale ha ricordato le proposte fatte dal Movimento 5 Stelle: “Mi rendo conto che tali proposte possano essere molto impattanti, quindi credo che ci si debba dare un po’ di tempo in più per metterle compiutamente in atto”. Sulla partecipazione, invece, Piccinini ha mostrato un giudizio in netta controtendenza da quello della Lega, giudicando in maniera “molto positiva un percorso che testimonia la grande volontà di partecipazione dei cittadini europei”.
Egualmente positivo anche il giudizio espresso da Gianni Bessi (Partito democratico), il quale non solo ha valutato in maniera favorevole le relazioni tecniche, “ma lo stesso confronto politico nato su questi temi è la migliore testimonianza della grande volontà di confronto su tematiche così importanti”.
(Luca Boccaletti)