Sanità e welfare

Sessione europea: sanità e welfare al centro delle richieste della Regione all’Unione europea

In commissione Politiche per la Salute prosegue l’iter del provvedimento

Garantire l’accesso e l’approvvigionamento dei farmaci, garantire una sanità e un welfare universalistici, attivare politiche di inclusione sociale per i migranti.

Disco verde della commissione Sanità presieduta da Gian Carlo Muzzarelli alle proposte realizzate da viale Aldo Moro per la Sessione europea 2025, ovvero il percorso per partecipare alla formazione e attuazione delle politiche dell’Unione europea. Tra gli impegni assunti dalle commissioni ci sono anche quelli relativi all’inclusione lavorativa e sociale delle persone diversamente abili, del contrasto alla diseguaglianza di genere e per la tutela delle fasce più fragili della popolazione.

“Sanità e welfare sono fondamentali per la nostra regione, vogliamo garantire in sede europea l’approvvigionamento di farmaci, partendo da quanto abbiamo appreso durante l’esperienza del Covid. Occorre anche avere una grande attenzione alla tutela dei dati sanitari che, per loro natura sensibili, vanno difesi dagli attacchi cibernetici, così come occorre avere politiche di accoglienza di integrazione”, spiega la relatrice di maggioranza Barbara Lori (Pd), mentre il relatore di minoranza Ferdinando Pulitanò (FdI) sottolinea che “c’è un emergenza natalità che va affrontata perché da questo dipende molto della tenuta del tessuto delle nostre comunità, purtroppo le politiche europee, che sono tanto attente ad altri temi, non sono sufficientemente interessate a questi argomenti. Dobbiamo anche avere un’indipendenza europea nell’approvvigionamento dei farmaci e delle sostanze con cui vengono realizzati”.

“La nostra Regione ha un rapporto virtuoso con l’Unione Europea, e beneficiamo sia nell’ordinaria amministrazione dei programmi regionale (dal Fondo europeo di sviluppo regionale al Fondo sociale) sia nelle emergenze che purtroppo tanto spesso hanno colpito il nostro territorio, tra cui la più difficile di tutte, il Covid. Con il passaggio nelle Commissioni si rafforza il percorso attraverso il quale la Regione Emilia-Romagna partecipa alla formazione e attuazione delle politiche e del diritto dell’Unione europea”, spiega il presidente Muzzarelli per il quale “la sanità e in generale il tema della salute in Unione Europea è fondamentale con gli obiettivi di prevenzione delle malattie e di tutela della salute pubblica: la sanità è un interesse diretto delle politiche europee, a partire dall’implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dall’attività di adeguamento della propria organizzazione e dei propri servizi sanitari ai nuovi standard normativi, e anche alla ricerca, a farmaci necessari, alla tutela dei diritti dei pazienti, alla prevenzione collettiva e di sanità pubblica (pensiamo all’attività di controllo della peste suina ), e in generale delle lotte contro le minacce sanitarie transfrontaliere”.

L’assessore al contrasto alle povertà Elena Mazzoni, tra le altre cose, ricorda l’impegno di viale Aldo Moro contro la povertà, a partire dall’utilizzo dei fondi europei. “Per gli interventi di contrasto alla povertà, al Fondo nazionale, si aggiungono le risorse comunitarie derivanti dai cicli di programmazione Fse e dal Pnrr e, per quanto riguarda il Pnrr sono in corso, e si dovranno concludere il 31 marzo 2026, i progetti finanziati agli Ambiti della regione per un valore complessivo di poco inferiore ai 35 milioni di euro. La Regione inoltre partecipa come soggetto proponente agli Avvisi emanati dall’Autorità di Gestione FSE+ nell’ambito del Programma Nazionale Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027”, mentre l’assessore al Bilancio Davide Baruffi sottolinea come “nell’ambito del contrasto alla povertà siamo totalmente favorevoli a rafforzare il pilastro sociale dell’Unione europea, la politica di coesione rappresenta una risposta fondamentale. La Regione ha costruito un programma ambizioso sulla formazione e occupabilità, immaginiamo di lavorare sulle politiche sociali, per poter sviluppare maggior inclusione. È il tempo in cui anche una regione con performance avanzate possa investire sul fronte dell’inclusione dell’immigrazione sia per il potenziale produttivo e come leva fondamentale per le giovani generazioni”.

(Luca Molinari e Giorgia Tisselli)

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