Ambiente e territorio

Sostenibilità ambientale e mobilità: le sfide dell’Emilia-Romagna per l’Europa

Prosegue in commissione Territorio e Ambiente la discussione sulle proposte della Regione

Mobilità sostenibile, stop al consumo di suolo, incentivo all’utilizzo di energie rinnovabili, sostegno al trasporto pubblico, riduzione dell’inquinamento. Disco verde della commissione Territorio e Ambiente presieduta da Paolo Burani alle proposte realizzate da viale Aldo Moro per la Sessione europea 2025, ovvero il percorso per partecipare alla formazione e attuazione delle politiche dell’Unione europea. Tra gli impegni assunti dalle commissioni ci sono anche quelli relativi all’inclusione lavorativa e sociale delle persone diversamente abili, del contrasto alla diseguaglianza di genere e per la tutela delle fasce più fragili della popolazione.

“Affrontiamo temi come la resilienza idrica e l’aumento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili: puntiamo a raggiungere la neutralità carbonica e a migliorare la qualità dell’aria”, spiega la relatrice di maggioranza Barbara Lori (Pd) per la quale un altro tema di grande interesse per la Regione Emilia-Romagna è quello legato all’economia circolare su cui viale Aldo Moro vuole lavorare anche alla luce delle novità provenienti dell’Unione europea e di quanto già fatto in Emilia-Romagna.

Diversa la posizione del relatore di minoranza Ferdinando Pulitanò (FdI) per il quale “la Commissione europea continua a sbagliare approccio al tema della transizione ecologica: siamo a favore della tutela dell’ambiente, ma fare come dice la Commissione è mortificare il nostro tessuto produttivo, così come siamo per la decarbonizzazione, ma non a scapito delle imprese. Concordiamo, invece, la necessità di puntare a nuove e più forti infrastrutture”.

Per Priamo Bocchi (FdI) “il Green deal europeo rappresenta una camicia di forza per il nostro tessuto industriale, pur partendo da un punto di vista condivisibile, la responsabilità verso l’ambiente, è uno strumento troppo costoso e ideologico. Tra gli effetti c’è anche quello di penalizzare l’industria dell’automobile, che conta 13 milioni di lavoratori a livello europeo. È uno sforzo eccessivo se non applicato su scala globale. Inoltre, fotovoltaico ed eolico non garantiscono quella continuità di fabbisogno di energia del mondo delle imprese e delle famiglie. Gli obiettivi dovranno essere l’autosufficienza energetica e lavorare sulle comunità energetiche ed efficientamento energetico”.

Vincenzo Paldino (Civici con de Pascale) ricorda come “la mobilità pubblica serve a garantire la mobilità sociale, andando nella direzione della mobilità sostenibile. Voglio ricordare lo stato di difficoltà della nostra mobilità pubblica. Il ferro resta il grande assente nelle scelte nazionali ed europee: non riusciamo a spostare le merci dalla gomma al ferro. Dobbiamo invertire questa tendenza. Quando si dice che in certe città non ci sia la predilezione al mezzo pubblico, penso che non ci siano i servizi adeguati. Potenziare il trasporto pubblico deve essere una priorità: dobbiamo aumentare le corse urbane ed extra urbane”.

Simona Larghetti (Avs) sottolinea che “gli eventi estremi a livello climatico si stanno inasprendo, siamo passati da 7 a 35 giorni di caldo estremo a Bologna, e va a creare problemi alle persone: penso agli anziani e a chi lavora nei campi. L’idea che il Green deal sia la morte dello sviluppo credo sia una narrazione tossica. La Regione sta investendo 20 milioni di euro per sviluppare l’interporto, questo è raccogliere le sfide verso un nuovo modello di sviluppo”.

Elena Ugolini (Rete civica) dichiara che: “l’Europa si è data regole da sola pensando che altri le avrebbero seguito. Come si fa ad essere competitivi riducendo l’impatto ambientale deve essere scritto nella nostra risoluzione. Occorre rivedere i costi dell’energia ma con obiettivi sostenibili. In questi anni abbiamo sprecato la risorsa idrica, serve un cambiamento di visione ed occorre fare tutti gli interventi necessari perché la difesa del suolo sia reale”.

Francesca Lucchi (Pd) sottolinea che “ogni anno in Italia muoiono 80mila persone per gli effetti legati alla qualità dell’aria. L’Europa nei prossimi anni sarà oggetto di numerose migrazioni a livello climatico. Dobbiamo investire per evitare che la situazione continui a peggiorare. Abbiamo anche l’onere di lavorare su una transizione giusta, che sia progressista e aiuti le imprese a mantenere la competitività. Voglio vivere in una Regione che non si gira dall’altra parte, deve essere attiva in questo processo”.

Alle osservazioni dei consiglieri risponde l’assessore al Bilancio Davide Baruffi: “Ho sentito considerazioni condivisibili e ragionevoli, altre mi sembrano un passo indietro rispetto alla discussione. Se in terza commissione il cambiamento climatico è ancora qualcosa che deve essere derubricato abbiamo un problema. Dobbiamo fare dei passi avanti, abbiamo bisogno di rappresentare l’interesse del nostro territorio. Abbiamo bisogno di risorse per fare politiche attive, sia che si discuta di qualità dell’aria, di energia o di qualità delle acque. Siamo tra le regioni più avanzate, non possiamo abbassare l’asticella”.

Scorrendo le “voci” alla base della Sessione europea 2025, si vede che la Regione Emilia-Romagna conferma l’impegno per lo stop al consumo di suolo, l’impegno per l’uso di energie da fonti rinnovabili, la tutela dell’ambiente anche attraverso norme sull’uso dei fertilizzanti e attività a sostegno della mobilità pubblica ed ecologica. In particolare, nel Prit 2025 (Piano regionale integrato dei trasporti) è stata confermata l’importanza di proseguire nelle azioni sia di infrastrutturazione che di diffusione dei veicoli elettrici, confermando l’attivazione di piani specifici o progetti pilota. In questo contesto è stata data la priorità ad intraprendere azioni volte alla sostituzione o al potenziamento di linee per il trasporto pubblico con mezzi alimentati ad energia elettrica, al potenziamento della disponibilità di infrastrutture di ricarica, puntando al 2025 a oltre 1.500 nuovi punti da realizzarsi dai distributori di energia. Di particolare importanza, anche con riferimento alla “mobilità condivisa”, è stata la promozione delle forme particolarmente adatte per la mobilità urbana, e da integrarsi con i servizi di trasporto pubblico locale, quali: car sharing “elettrico” e il bike sharing “elettrico”.

(Giorgia Tisselli e Luca Molinari)

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