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Sessione europea. Udienza conoscitiva su Programma Commissione europea: “priorità a sostenibilità, digitalizzazione e politiche sociali”

In commissione Bilancio il punto di vista di eurodeputati e rappresentanti delle realtà emiliano-romagnole sulle politiche europee post-Covid. Petitti: “Periodo storico cruciale, che deve vedere Regioni e territori protagonisti”

Transizione ecologica e Green deal”, trasformazione digitale e una maggiore attenzione alle politiche sociali, soprattutto a seguito dell’emergenza Covid. Sono queste le priorità del Programma di lavoro 2020 della Commissione europea, presentato in Commissione Bilancio (presieduta da Massimiliano Pompignoli) e sul quale si sono espressi in udienza conoscitiva parlamentari europei e rappresentanti del mondo istituzionale, associativo e produttivo emiliano-romagnolo. “Viviamo un periodo storico importante e la grande partita da affrontare ci deve vedere protagonisti”, ha sottolineato la presidente dell’Assemblea Emma Petitti. “Il risultato ottenuto insieme in questo Paese deve vedere i territori e le Regioni protagonisti, perché abbiamo la necessità di vedere attuati progetti e investimenti. Dal 2012 è in corso un lavoro di filtro politico sull’agenda europea e dal 2011 abbiamo sviluppato un modello di partecipazione basato sulla formazione e attuazione di politiche rivolte all’Unione Europea”. “La Sessione europea è il momento cardine per dare voce ai cittadini emiliano-romagnoli nelle relazioni con Bruxelles- ha ribadito Lia Montalti, membro dell’ufficio di presidenza dell’Assemblea con delega all’Europa – e questo è un anno straordinario perché bisogna mettere in campo politiche per far ripartire l’Europa, le Regioni e i territori. L’Emilia-Romagna sarà protagonista nella programmazione dei fondi strutturali e in grandi sfide come la gestione delle risorse del Recovery fund e il ‘Green deal'”. Anche per la vicepresidente Elly Schlein questo è un anno importante, perché “la pandemia ha colpito trasversalmente tutti i paesi europei e ha costretto l’Unione a rivedere le sue politiche e a mettere in campo strumenti inediti”. Le priorità, ha spiegato Schlein- sono tre: transizione ecologica, trasformazione digitale e coesione sociale. “Per questi obiettivi sono stanziate risorse per 750 miliardi di euro, che rientrano in un pacchetto più generale di 1.824 miliardi e 300mila euro in quanto il bilancio è stato rafforzato”. Dopo il saluto del responsabile dell’Ufficio a Milano del Parlamento europeo Maurizio Molinari, che ha ringraziato la Regione Emilia-Romagna per la grande collaborazione dimostrata sulle tematiche europee, si sono susseguiti gli interventi di diversi parlamentari europei. Herbert Dorffman, europarlamentare membro della commissione Agricoltura, ha illustrato i lavori in corso per la riforma della politica agricola comune: “Affronterà anche temi come la sostenibilità e il cambiamento climatico, e con la strategia ‘dall’azienda alla tavola’ cercheremo di diminuire l’impatto di antiparassitari e fertilizzanti e lavoreremo sui rischi delle ‘etichette semaforo’. Sono temi che riguardano molto da vicino l’Emilia-Romagna”. Massimiliano Salini, europarlamentare che si occupa di imprese, commercio e turismo, ha sottolineato come la sfida dell’Unione sia il rilancio economico: “Dopo l’impatto devastante del Covid, partiremo dal Recovery fund, che è un vero cambio di paradigma. Oggi è necessario bilanciare sostenibilità e realismo, con la consapevolezza che la priorità è garantire posti di lavoro. La Plastic tax ad esempio è una croce per l’economia italiana, serve intelligenza nell’applicazione”. Anche per Alessandra Moretti, europarlamentare attiva nella commissione sanità, il Recovery fund è una sfida per il futuro dell’europa, nella quale “dobbiamo fare un gioco di squadra, con solidarietà e responsabilità.” Moretti ha sottolineato anche il ruolo delle donne “vero motore della svolta”, da Christine Lagarde a Ursula Von Der Layen, e l’importanza delle politiche contro l’inquinamento e di prevenzione dei tumori: “La ‘Climate law’ sarà la prima legge al mondo sul clima”. Elisabetta Gualmini, eurodeputata ed ex vicepresidente dell’Emilia-Romagna, ha sottolineato come questa crisi abbia portato a  “una svolta politica e una cesura storica”, che ha trovato una mediazione tra le varie anime dell’Europa. “C’è stato un riequilibrio, da una dimensione di austerity allo sviluppo di una dimensione sociale. Poi c’è un elemento di innovazione, nella flessibilizzazione dei fondi strutturali e nei contributi a fondo perduto, che aiuterà molto le Regioni a lavorare meglio.” A seguire l’intervento di Alessandra Basso, europarlamentare che si occupa prevalentemente di tutela dei consumatori e intelligenza artificiale. Basso ha raccontato le iniziative europee sulla sicurezza dei prodotti e sull’etichettatura: “A oggi non esiste una normativa chiara e questo va anche a danno dei consumatori e dei produttori locali.” Poi ha affrontato il tema della digitalizzazione, a partire dal 5G: “Serve prudenza, bene la tecnologia ma bisogna mettere al centro sempre l’uomo e il lavoro”. A concludere Elena Lizzi, eurodeputata attiva anche nella commissione Lavoro e affari sociali: “Vogliamo un’Europa diversa, più vicina ai cittadini. Ci sono stati dei tagli, ad esempio sulla ricerca e sull’agricoltura, e anche sulla sanità non abbiamo visto grandi investimenti. Non possiamo cedere alla narrazione romantica che tutto andrà bene, dalla Commissione potrebbero arrivare richieste che potrebbero mettere a rischio diritti sociali e sindacali, dunque bisogna prestare attenzione.” Nel corso dell’udienza conoscitiva sono intervenuti anche Fulvio De Nigris dell’associazione Gli amici di Luca, Francesca Macchitella del Comune di Poggio Torriana, Francesco Zanoni (responsabile attività produttive di Coop cooperative) e Giulia Bosi del Comune di Formigine. “

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