Urgente realizzazione dell’invaso di Castrola al servizio della Valle del Reno, nel bolognese, e “tutte le misure strutturali” necessarie affinché il territorio regionale sia in grado di far fronte adeguatamente ad eventuali future emergenze idriche. Sono le richieste alla giunta contenute in un’interrogazione di Galeazzo Bignami (Fi) che prende le mosse dall’emergenza idrica delle ultime settimane che ha indotto il Governo a riconoscere lo stato di emergenza nazionale, “emergenza che ha coinvolto l’intero territorio emiliano romagnolo, interessando in modo particolare i settori potabile e agricolo”.
Bignami ricorda che “questa emergenza siccità si verifica sempre più frequentemente a causa del mutamento climatico in atto da alcuni decenni, che determina una marcata riduzione delle precipitazioni nevose e piovose con un deficit della risorsa idrica del 30-40% rispetto alla norma” e che “appare evidente che la necessità di acqua nei prossimi anni potrà solo aumentare, da qui l’esigenza di costruire invasi/dighe che fungano da contenitori/raccoglitori di acqua nei periodi piovosi da poter utilizzare nei periodi di siccità”. Il capogruppo azzurro sottolinea poi che per i comuni della Valle del Reno “risale al 1911 il progetto di realizzazione dell’invaso di Castrola”; è del 1996 il giudizio positivo del Ministero dell’Ambiente e da allora le popolazioni dei comuni della valle del Reno sono in attesa che l’invaso di “Castrola” venga realizzato”. Ma la Regione Emilia-Romagna, “inspiegabilmente- sottolinea Bignami- toglie dal P.T.A. (Piano Tutela Acque), approvato il 21 Dicembre 2005, il progetto dell’invaso di Castrola”, che viceversa “potrebbe soddisfare il bisogno idrico di tutta la valle del Reno fino ad arrivare ai terreni coltivati della pianura”.
(Marco Sacchetti)