I progetti per lo sfruttamento delle acque del lago di Quarto, in provincia di Forlì-Cesena, vengano tirati fuori dai cassetti in cui sono stati messi, “anche e soprattutto dalla Regione”, dopo essersi “dimostrata favorevole all’utilizzo del lago quale fonte idrica aggiuntiva alla diga di Ridracoli e aver espresso, agli inizi del 2000, parere favorevole al procedimento di screening ambientale conclusosi positivamente”.
Questa la richiesta lanciata alla giunta regionale da Massimiliano Pompignoli (Lega nord) e da Galeazzo Bignami (Forza Italia) con una risoluzione, dove i consiglieri evidenziano che “il lago di Quarto, nell’Appennino cesenate, tra i territori di Bagno di Romagna e Sarsina, è il secondo bacino per importanza della provincia dopo Ridracoli”. L’emergenza siccità di questi mesi e la “sofferenza” dell’invaso di Ridracoli – rilevano – hanno riportato all’attenzione delle istituzioni “l’antico progetto” per lo sfruttamento del lago di Quarto.
Sul tema – aggiungono – è intervenuto il sindaco di Sarsina, Luigino Mengaccini, che in una lettera inviata al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, all’assessore regionale Paola Gazzolo e ai gruppi consiliari, avrebbe, tra l’altro, ricordato che “fin dal 1989 l’amministrazione comunale di Sarsina ha promosso l’utilizzo del lago e negli anni a seguire sono stati sottoscritti diversi protocolli di intesa anche con la Regione per la realizzazione di un nuovo impianto di potabilizzazione nella valle di Savio”, ma che “purtroppo, a oggi, tutto si è arenato”.
Pompignoli e Bignami chiedono dunque alla Regione di “dare corso alla realizzazione del progetto”, ma anche di “sostenere e promuovere, anche economicamente, la valorizzazione del lago che ha grandi potenzialità ambientali e turistiche”.
(Andrea Perini)