Respinti dall’Assemblea legislativa regionale due progetti di legge sui temi della sicurezza: uno, presentato da Tommaso Foti (Fdi-An), intendeva garantire assistenza legale alle vittime coinvolte in casi di “eccesso di legittima difesa”; l’altro, proposta da Fabio Rainieri e altri consiglieri della Ln, riguardava le truffe agli anziani e i danni provocati da atti di vandalismo. La decisione è avvenuta tramite l’approvazione di un ordine del giorno per il non passaggio al voto degli articolati – con il sì al documento di Pd e Sel, contrari Ln, M5s, Fi e Fdi-An – ai sensi dell’articolo 92 del Regolamento.
Illustrato dal presentatore stesso, il progetto di legge d’iniziativa di Foti (Fdi-An) proponeva di modificare la Legge regionale 24/2003, chiedendo di istituire un fondo regionale a sostegno delle vittime di reato accusate di eccesso di legittima difesa.
La proposta prende spunto da ripetuti casi di cronaca riguardanti cittadini che per difendere la propria incolumità o il proprio patrimonio sono rimasti coinvolti in procedimenti penali con l’accusa di eccesso colposo di legittima difesa. L’opportunità di un intervento legislativo, a parere di Foti, si configura come una forma di aiuto delle vittime della criminalità, prevedendo l’erogazione di contributi per la difesa legale a chi è accusato di eccesso colposo di legittima difesa. Il principio da affermare sarebbe quello della “concreta solidarietà della Regione verso quegli onesti cittadini, i quali, per difendere l’incolumità propria, della famiglia, del patrimonio o della propria attività, risultino coinvolti in procedimenti penali con l’accusa dell’eccesso colposo di legittima difesa”. Essendo “il criterio di proporzionalità nella difesa ovviamente discrezionale, la Regione dovrebbe garantire all’aggredito le stesse condizioni processuali che lo Stato garantisce al colpevole del reato che ha innescato l’eccesso colposo di legittima difesa”. L’articolo 2 del progetto di legge prevedeva che la Regione istituisse un Fondo di sostegno economico per risarcire i danni causati ad autovetture, edifici ed esercizi commerciali, in occasione di manifestazioni in luoghi pubblici.
L’altro progetto di legge bocciato dall’Aula era stato illustrato da uno dei proponenti, il consigliere Daniele Marchetti (Ln), secondo il quale è necessario superare alcune lacune all’interno del sistema di norme regionali, composto dalle leggi regionali 11/2010, 24/2003, 3/2011 e 7/2015, “ampliando il campo di applicazione di queste norme oltre l’attuale sfera, che si focalizza sul crimine organizzato e non affronta la questione della criminalità comune”.
Il Gruppo della Lega nord, primo firmatario Rainieri, aveva presentato il progetto di legge che si sviluppa in cinque articoli, per rafforzare la promozione del sistema integrato di sicurezza sul territorio regionale, ai sensi della L.r. 24/2003, con misure specifiche finalizzate a ridurre sia alcuni fenomeni di criminalità comune particolarmente diffusi in questa regione, quali le truffe agli anziani, sia i danni derivanti dagli stessi e da altri reati sempre non rientranti tra quelli del crimine organizzato, quali gli atti vandalici compiuti durante le pubbliche manifestazioni. Nel testo, venivano previste assicurazioni dei Comuni a tutela delle vittime di reati, contributi a chi subisce danni durante manifestazioni pubbliche e il patrocinio a spese della Regione nei procedimenti penali a carico di cittadini che sono ricorsi all’autodifesa. Anche il pdl della Lega prevedeva che la Regione istituisse un Fondo per risarcire i danni causati in occasione di manifestazioni pubbliche.
Contro entrambe queste proposte è intervenuto il consigliere Antonio Mumolo (Pd), motivando il voto contrario della maggioranza con alcune considerazioni giuridiche. In generale, “le istituzioni non dovrebbero mai difendere un indagato, indipendentemente dal reato contestato”. Inoltre, “ci pensa già lo Stato a garantire il patrocinio gratuito, da non confondersi con l’avvocato d’ufficio, a chi subisce un reato e sta sotto una certa fascia di reddito”. Ancora, “istituire un fondo per tutelare chi può aver commesso un reato, non sarebbe in linea con i principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico”. Mumolo ha poi detto che la L.r. 24/2003 ha lo scopo di avviare progetti di prevenzione della criminalità, e in questi anni sono stati finanziati quasi 200 progetti finalizzati a questo. Inoltre, in Emilia-Romagna è possibile attivare la Fondazione vittime di reati, ma nel caso specifico un intervento di sostegno economico “non potrebbe comunque prescindere dall’avvenuta conclusione del processo con una sentenza di assoluzione per l’accusato di eccesso di legittima difesa”. Infine, il consigliere ha posto “l’esigenza di modificare la legislazione nazionale sulle truffe, riportando i termini di prescrizione del reato alla durata più che dimezzata dalla legge cosiddetta Ex Cirielli”.
(rg)