Governo locale e legalità

Sicurezza. Criminalità, Galli (Fi): “preoccupa classifica Sole 24 Ore, Regione intervenga”

“Sei province Emilia-Romagna fra le prime venti della classifica stilata sulla base dell’indice di criminalità”. Manghi: “competenza è del ministero dell’Interno; Regione ha investito oltre 8,4 milioni”

Andrea Galli (Fi)

La classifica del “Sole 24 Ore” sull’indice di criminalità delle province italiane, stilata sulla base delle denunce presentate ogni 100 mila abitanti e che vede sei province dell’Emilia-Romagna fra i primi venti posti, è oggetto di un question time di Andrea Galli (Fi) discusso oggi in Aula.

Scorrendo la classifica – riporta il consigliere – nella nostra regione la provincia con il più elevato tasso di denunce è Rimini (6.430 ogni 100 mila abitanti, per un totale di 21.799 denunce), al secondo posto dopo Milano. Al quarto posto si colloca Bologna (6.233 ogni 100 mila abitanti, per un totale di 63.248 denunce). Parma è dodicesima (4.631 denunce ogni 100 mila abitanti, per un totale di 20.916 denunce), Ravenna quindicesima (4.417 ogni 100 mila abitanti, per un totale di 17.203 denunce) e Modena sedicesima (4.398 ogni 100 mila abitanti, per un totale di 31.023 denunce). Al diciottesimo posto, infine, si trova Ferrara (4.317 denunce ogni 100 mila abitanti, per un totale di 14.926 reati denunciati). A Modena, inoltre, – ricorda il capogruppo – sarebbe prevista l’apertura di un CIE (Centro Identificazione ed Espulsione) per immigrati in stato di clandestinità, struttura che comporterà la necessità di un rafforzare la presenza delle forze dell’ordine. Le politiche per la sicurezza – evidenzia il forzista – sono indispensabili non solo per tutelare e garantire l’incolumità dei cittadini e l’ordine pubblico, ma anche per incentivare la presenza di attività economiche nel territorio ed evitarne una svalutazione progressiva, con conseguenti cali dell’attrattività dal punto di vista turistico e socioeconomico.

Per questi motivi Andrea Galli chiede alla Giunta di “incrementare le risorse da destinare alle politiche per la sicurezza” e di “valutare l’apertura di un tavolo programmatico con i Comuni e il ministero dell’Interno per coordinare ulteriori iniziative di contrasto e prevenzione dei fenomeni criminosi presenti in Emilia-Romagna”.

Il sottosegretario Giammaria Manghi ha ricordato come il compito precipuo della tutela della sicurezza sia in capo al ministero dell’Interno. La Regione, comunque, – ha evidenziato – è stata la prima, nel 1999, a legiferare in materia di sicurezza urbana. Dall’inizio della legislatura sono stati sottoscritti circa 100 Accordi di programma per uno stanziamento di oltre 5 milioni e sono stati investiti circa 1,4 milioni per la qualificazione del sistema di polizie locali e delle relative dotazioni. Inoltre, nel 2019 la Giunta ha deciso di raddoppiare gli stanziamenti dell’anno precedente, mettendo a bilancio 2 milioni per la sicurezza nelle città (videosorveglianza, riqualificazione urbana aree degradate, animazione e prevenzione sociale e comunitaria anche attraverso forme di controllo di vicinato o comunità). Lo scorso luglio – ha concluso il sottosegretario – è stato sottoscritto un Accordo triennale per la promozione della sicurezza integrata con la Prefettura UTG di Bologna, che prevede, in particolare la condivisione dei dati sull’andamento della criminalità e l’interconnessione delle sale operative della Polizia locale e delle Forze statali di Polizia, con reciproco scambio informativo (numero unico emergenza europeo 112) e uso in comune dei sistemi di videosorveglianza.

Galli si è dichiarato insoddisfatto della risposta, criticando la Giunta per l’esiguità degli investimenti nel campo della sicurezza e invocando, nel prossimo mandato, l’istituzione di un assessorato alla Sicurezza.

(Luca Govoni)

Governo locale e legalità