Governo locale e legalità

Evangelisti (Fdi): rendere uniforme in regione il servizio di polizia locale

La capogruppo, in un atto ispettivo, mette in risalto le numerose differenze di copertura territoriale, nell’erogazione dei servizi e nelle dotazioni tra i vari comandi

“Quali sono i comuni in Emilia-Romagna nei quali è assente il servizio di Polizia Locale? Quali sono i motivi di tale assenza? Si sta intervenendo per sopperire a questa mancanza? E in quali comuni è presente il servizio di vigilanza di quartiere e si dispone di dati e informazioni rispetto ai risultati ottenuti in relazione al servizio stesso?”.

Con queste domande la capogruppo di Fratelli d’Italia Marta Evangelisti interroga la giunta regionale sui servizi di polizia locale del territorio regionale.

Tratteggiando in generale il servizio, Evangelisti ricorda come “al 31/12/2022, su 330 comuni con una popolazione complessiva di 4.460.030 abitanti il servizio di polizia locale fosse garantito da 41 Corpi e 96 Servizi, di cui 44 a carattere intercomunale, per un totale di addetti di 3.901 unità, di cui 3.804 unità inquadrate come ausiliari di pubblica sicurezza e 786 come ufficiali di polizia giudiziaria, e con 3.652 gli effettivi autorizzati a portare l’arma in servizio. A questi numeri si vanno ad aggiungere anche 254 addetti di personale amministrativo mentre in 30 comandi ci si avvale di ausiliari per il controllo della sosta”.

A fronte dei numeri forniti, la capogruppo denuncia una serie di difformità fra le varie strutture che vanno dagli orari di servizio (alcuni comandi erogano il servizio solo al mattino, altri sia al mattino che al pomeriggio mentre in soli 17 comandi il servizio viene garantito anche nelle ore notturne), negli strumenti di lavoro e di sicurezza personale.

A fronte della situazione rilevata, l’esponente di Fratelli d’Italia chiede, riferendosi specificamente alle strumentazioni e alle dotazioni informatiche, “se la Regione intenda intraprendere iniziative di competenza al fine di dotare tutti i comandi delle medesime strumentazioni e dei medesimi sistemi informatici e di archiviazione nonché se siano previsti ulteriori investimenti per implementare la presenza delle videocamere di sorveglianza e, nello specifico, in quali comuni e in quali luoghi particolari”.

(Luca Boccaletti)

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