Governo locale e legalità

Sicurezza Ferrara. Sgombero campo nomadi, Pd: ricollocare famiglie tutelando minori, disabili e anziani

L’interrogazione in Regione è stata presentata da Antonio Mumolo, Paolo Calvano, Marcella Zappaterra e Stefano Caliandro a seguito dell’annuncio da parte del Comune della chiusura del campo entro fine luglio

nomadi

Il Comune di Ferrara ricollochi le famiglie del campo nomadi di via delle Bonifiche a Ferrara a seguito dello sgombero annunciato dal vicesindaco Nicola Lodi, che ha comunicato la chiusura entro fine luglio con un’ordinanza urgente. Lo chiede un’interrogazione del Partito democratico, a firma di Antonio Mumolo, Paolo Calvano, Marcella Zappaterra e Stefano Caliandro, che sollecita “soluzioni concrete nel rispetto delle esigenze delle famiglie e in particolare dai soggetti più fragili, quali minori, disabili e anziani” e domanda quali siano i costi dell’operazione nell’immediato e nel medio periodo.

“Se si sceglie di superare la logica del campo nomadi- sottolineano i consiglieri dem- occorre trovare da parte dell’amministrazione comunale proposte abitative o piccole aree di sosta che permettano a questi cittadini ferraresi di vivere in condizioni più dignitose senza prevedere come unica soluzione finale lo sgombero del campo e senza scaricare sulle associazioni la responsabilità e l’onere di individuare idonee soluzioni”. Associazioni e ospiti del campo si sono resi disponibili a collaborare con l’amministrazione comunale per svolgere i lavori necessari a migliorare le condizioni dell’area, in modo da soddisfare le richieste dell’Asl in attesa di soluzioni abitative definitive. “Il campo nomadi è stato aperto nel 1989- ricordano i consiglieri del Pd- per riconoscere dignità a persone che da tempo stanziavano sul territorio e per permettere ai bambini di frequentare le scuole, cosa che hanno regolarmente fatto. Il sistema educativo ferrarese si è adoperato egregiamente per creare progetti e percorsi per questi bambini e adolescenti che hanno iniziato per primi ad approcciarsi all’esperienza scolastica”.

(Giulia Paltrinieri)

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