Respinte a maggioranza (no di Pd, SI, misto-Mdp e M5s; sì di Ln, Fi e Fdi-An), due risoluzioni presentate da Galeazzo Bignami e Enrico Aimi (Fi) che impegnano la Giunta regionale ad adottare provvedimenti che impediscano a chi entra in edifici istituzionali e nelle strutture pubbliche regionali, come ospedali, scuole, ecc, l’occultazione del volto, anche mediante velazione integrale. Il tutto per rendere più efficaci i controlli di sicurezza interni. Uno dei documenti, in particolare, chiede all’esecutivo regionale di adottare una delibera analoga a quelle assunte dalle Regioni Lombardia e Liguria, che vieti l’utilizzo di caschi protettivi e di qualunque altro mezzo che renda difficoltoso il riconoscimento di una persona in luogo pubblico o aperto al pubblico senza che ci sia un motivo che lo giustifichi, a garanzia dei principi sanciti dall’articolo 5 della legge 52/1975 per tutelare la sicurezza e l’ordine pubblico sul territorio regionale.
Roberta Mori (Pd) oppone alla richiesta la competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di “ordine pubblico e sicurezza”, competenza – afferma – che riguarda di conseguenza anche queste tematiche, già regolate da specifiche leggi statali. Chiedendo quindi che la Regione deliberi per vietare caschi e altri mezzi che impediscano il riconoscimento – aggiunge – si attribuisce all’ente una competenza che non ha e quindi va rigettato di diritto. Quanto ai rappresentanti politico-istituzionali di maggioranza delle due Regioni che hanno deliberato in tal senso “più che addurre motivazioni – sostiene Mori – hanno agitato emblemi quali il burqa e il niqab, portati da una parte delle donne musulmane e hanno parlato di ‘atteggiamento remissivo dei soliti noti verso dettami di carattere religioso che nulla hanno a che vedere con il nostro modo di vivere, le nostre regole e i valori laici di uguaglianza fra uomo e donna’”. “La Regione Emilia-Romagna – ribadisce – non lascia certo spazio a queste strumentalizzazioni, mentre investe su politiche serie di integrazione culturale e sociale, nonché sull’esempio e sull’educazione al rispetto e al multiculturalismo”.
Di segno totalmente opposto la replica di Bignami che accusa il Pd di “trincerarsi dietro capziosi riferimenti legislativi per non prendere posizione su un tema importante e di attualità”. Un parere, quindi, quello espresso dall’esponente del Pd, “malamente centrato e poco attinente all’argomento delle risoluzioni, certamente di competenza regionale come si evince dal fatto che due Regioni hanno già deliberato”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it)
(Antonella Celletti)