La Giunta inserisca nel nuovo ordinamento della Polizia locale, in fase di revisione, il requisito obbligatorio di appartenenza al corpo per ricoprire l’incarico di comandante e una tutela di natura legale e assicurativa per gli agenti. Questa era la richiesta contenuta in una risoluzione presentata in Regione dai consiglieri della Ln, primo firmatario Matteo Rancan, fattisi interpreti delle istanze delle rappresentanze sindacali della categoria, in particolare il Siulp. La richiesta è stata respinta dal Pd, che, pur condividendo lo spirito dell’atto d’indirizzo, con Luciana Serri e Gian Luigi Molinari ha evidenziato come il recepimento di quanto indicato esuli dalle competenze legislative e giuridiche della Regione, peraltro impegnata in tutti i tavoli istituzionali a concertare con i sindacati una riforma delle norme in materia.
L’esecutivo regionale – ha ricordato Rancan in fase di illustrazione – è impegnato in una riforma legislativa finalizzata alla realizzazione di un vero e proprio sistema regionale di Polizia locale, incardinato sugli enti locali ma omogeneo su tutto il territorio. Un obiettivo, però, – ha sottolineato – che, stando alla bozza di progetto di legge sottoposta alle rappresentanze sindacali, necessita di correttivi in particolare per quanto riguarda la figura del comandante, che “non può essere un burocrate qualunque”.
Giancarlo Tagliaferri (Fdi) ha invitato l’esecutivo regionale a tenere nella dovuta considerazione l’esperienza maturata sul campo per quanto riguarda i requisiti necessari a ricoprire il ruolo di comandante.
Gian Luca Sassi (M5s), nel manifestare il proprio appoggio alla risoluzione, ha illustrato i tre emendamenti proposti, tutti respinti, finalizzati a privilegiare nella scelta del comandante chi ha svolto servizio nel corpo della polizia municipale.
Per Igor Taruffi (Si) le richieste sono condivisibili ma ci sono limiti giuridici cogenti che precludono l’accoglimento delle richieste contenute nell’atto d’indirizzo.
In chiusura di dibattito la consigliera Dem Luciana Serri ha invitato i proponenti a spostare la discussione della risoluzione in seno alla commissione assembleare competente. La proposta, però, è stata respinta dal leghista Gabriele Delmonte, che ha ritenuto improcrastinabile un pronunciamento forte della politica sulla questione.
Oltre a Rancan hanno sottoscritto la risoluzione Alan Fabbri, Gabriele Delmonte, Daniele Marchetti, Fabio Rainieri, Andrea Liverani, Marco Pettazzoni, Massimiliano Pompignoli e Stefano Bargi.
(Luca Govoni)