Governo locale e legalità

Sicurezza Parma. Nuovo centro migranti a Calestano, Rainieri (Ln): edificio a rischio idrico

Il palazzo si troverebbe vicino a un corso d’acqua. In più, per il consigliere, che ha presentato l’interrogazione, sedici nuovi migranti porterebbe a superare la quota assegnata al comune

L’apertura di un centro accoglienza migranti nel comune di Calestano, in provincia di Parma, nel mirino del consigliere regionale della Lega Nord Fabio Rainieri. L’esponente del Carroccio, infatti, ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale in merito all’apertura di un centro rivolto a sedici migranti. Il sindaco – spiega Rainieri – si è opposto con decisione all’apertura della struttura anche perché la prefettura non avrebbe rispettato la normativa che prevede l’invio di un’informativa al primo cittadino. Il sindaco, inoltre, – riporta il leghista – ha espresso parere negativo all’apertura anche perché non è garantita l’adeguata sicurezza idraulica: secondo i rilievi effettuati, di cui sarebbe a conoscenza anche l’Arpae di Parma, l’edificio si troverebbe a pochi metri da un corso d’acqua.

Inoltre, sottolinea Rainieri, “a Calestano è già attiva una struttura che ospita richiedenti asilo e la presenza di stranieri sul territorio comunale è quasi il 20 percento della popolazione. Sedici nuovi migranti porterebbero a superare notevolmente la quota assegnata in proporzione agli abitanti del comune”.

Da qui l’iniziativa del consigliere leghista, che interroga l’esecutivo regionale per sapere “se gli uffici e in particolare la Protezione civile regionale ritengano di garantire la sicurezza idraulica dell’edificio nel quale si vuole aprire il nuovo centro, nonostante il parere contrario del sindaco, assumendosi tutte le responsabilità per l’incolumità di ospiti e operatori”. Domanda, infine, “se ritenga di intervenire sulla prefettura di Parma facendo presente l’inopportunità di aprire un nuovo centro per sedici ospiti, sia per problemi di sicurezza idraulica dell’edificio sia per evitare sovraccarico di migranti”.

(Margherita Giacchi)

 

 

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