“Attivarsi presso il governo italiano per promuovere in tutte le sedi istituzionali opportune (con particolare riferimento all’Unione europea, al Consiglio d’Europa e alla Nato) l’attivazione di tutti i canali diplomatici volti alla risoluzione politica della crisi nel nord est della Siria”. A chiedere, con una risoluzione, l’intervento del governo regionale “a sostegno dell’unità, della sovranità e dell’integrità territoriale della Siria (con l’obiettivo di incoraggiare azioni sovranazionali per indurre il governo turco a fermare gli attacchi indiscriminati nei confronti dell’amministrazione autonoma democratica attiva in quell’area)” sono Igor Taruffi e Yuri Torri di Sinistra italiana, Silvia Prodi del gruppo Misto e Piergiovanni Alleva de L’Altra Emilia-Romagna.
Nell’atto i quattro consiglieri ripercorrono gli eventi che negli ultimi anni hanno coinvolto i territori siriani confinanti con la Turchia.
Taruffi e colleghi spiegano nella risoluzione che “mentre le forze democratiche siriane hanno rispettato gli impegni previsti dall’accordo sul meccanismo di sicurezza, smantellando le fortificazioni militari e ritirando le unità di combattimento con le armi pesanti lungo il confine con la Turchia, le recenti dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti e del presidente Erdogan rappresentano invece una sconfessione degli accordi e un via libera all’occupazione della fascia cuscinetto lungo il confine da parte delle forze armate turche”. I quattro consiglieri evidenziano quindi che “l’aggressione militare della Turchia rappresenterebbe un vero e proprio crimine contro l’umanità, mettendo a rischio l’incolumità e la sicurezza di decine di migliaia di civili e di rifugiati”.
(Cristian Casali)