La Regione intervenga sul governo per stralciare o almeno riparametrare il canone minimo per l’utilizzo di aree e pertinenze demaniali marittime. A chiederlo è un’interrogazione di Valentina Castaldini (Fi). Le nuove norme nazionali, infatti, prevedono che dal primo gennaio 2021 l’importo annuo del canone dovuto quale corrispettivo per l’utilizzo di aree e pertinenze demaniali marittime, con qualunque finalità’, non possa essere inferiore a 2.500 euro. Tale norma riunisce indistintamente in un’unica voce tutti coloro che versano un canone per utilizzare un’area demaniale marittima senza distinguere se l’utilizzo sia per finalità turistico ricreative o per altre ragioni, tipo quelle di accesso all’arenile da proprietà private o altre tipologie”, spiega Castaldini, per la quale “con questa linearità nell’applicazione del canone minimo si rischiano diseguaglianze notevoli e ingiustificate tra chi, utilizzando in concessione parte dell’arenile, può ricavarne un certo reddito, una cospicua rendita economica con la quale è in grado di ‘ammortizzare’ l’aumento del canone minimo e tra chi, invece. subisce un’incidenza diversa tra il beneficio di utilizzo del bene demaniale e l’aumento del canone minimo a 2.500 euro”. Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale “se e come intenda intervenire sul governo per stralciare o almeno riparametrare il canone minimo per l’utilizzo di aree e pertinenze demaniali marittime”. “
17 Settembre 2020
Spiagge. Castaldini (Fi): stralciare o riparametrare il canone minimo
La consigliera chiede alla Regione di intervenire sul governo per cambiare le norme sulle aree demaniali marittime
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17 Settembre 2020


