Il centro sportivo “Bernardi” di Bologna, assegnato dal Quartiere Santo Stefano, zona in cui è ubicato, a un’associazione temporanea di imprese mediante una procedura pubblica per un periodo di quasi nove anni, è al centro di un’interrogazione di Silvia Piccinini (M5s). La gestione dell’impianto – si legge nel testo – prevedeva l’attribuzione di un importante corrispettivo, tenendo conto del fatto che, come previsto nella convenzione con il raggruppamento concessionario, sarebbero state realizzate diverse opere di manutenzione straordinaria, mantenimento e qualificazione a carico delle società: interventi da effettuarsi, nella maggior parte, durante i primi anni della concessione, così da consentire la migliore e più efficace fruibilità per gli utenti, ma anche da favorire il rientro economico per i concessionari.
Fra questi interventi – rileva la consigliera – aveva “particolare rilevo” la trasformazione in sintetico del campo in erba Bernardi 1, “molto utilizzato, oltre che per il calcio, anche per il football americano”, con “la possibilità della suddivisione in tre campi da calcio a 5”, tuttavia “l’intervento non è ancora stato realizzato”. “Non sono mancate le segnalazioni e le proteste, dirette a consentire l’immediata agibilità della struttura”, – evidenzia – ma “solo negli ultimi giorni”, è intervenuta la Giunta comunale bolognese che “ha stabilito, in una delibera, di confermare la destinazione dell’impianto Bernardi 1 a campo da gioco per le competizioni di calcio a 11 e di football americano, prendendo atto che non sarà possibile la sua trasformazione in campo in erba sintetica”, come previsto nella convenzione fra il Quartiere e il raggruppamento temporaneo di imprese, e decidendo la trasformazione del campo Bernardi 2 in terra, in campo di allenamento in erba”. “Appare evidente – commenta Piccinini – che, se la ragione determinante di questa decisione è un regolamento deliberato dalla Commissione impianti sportivi in erba artificiale (Cisea) nella seduta del 28 novembre 2013, si sarebbe potuto e dovuto agire prima, ma è altrettanto evidente che l’intervento in questione era di peso rilevante nell’economia complessiva della convenzione e che le misure compensative dovranno, ma solo da oggi, avere eguale peso”.
La consigliera chiede quindi alla Giunta se siano stati attribuiti contributi regionali al Comune o all’associazione, dal 2012 a oggi, per questo impianto, per la sua gestione e manutenzione e se intenda verificare che vengano garantite adeguate opere compensative o la rideterminazioni dei corrispettivi visto il mancato rifacimento in sintetico del campo.
Piccinini, infine, ricordando la recente approvazione della legge regionale sullo sport (8/2017) e il fatto che la Regione dovrà adottare “linee guida per l’affidamento degli impianti con l’indicazione di buone pratiche”, invita l’esecutivo a evidenziare che “la previsione di modifiche contrattuali così rilevanti, in questo caso a tre anni e mezzo dall’approvazione del regolamento Cisea che le avrebbe motivate, è da configurarsi come una cattiva e non una buona prassi”.
(Antonella Celletti)