Sanità e welfare

Sport. Commissione Salute “boccia” petizione popolare su esami diagnostici prima del certificato di idoneità

“Normativa di competenza statale e non c’è evidenza scientifica che si possa prevenire patologie”

Parere favorevole in Commissione Politiche per la salute alla valutazione sulla petizione popolare per l’esecuzione di esami diagnostici prima del rilascio del certificato di idoneità sportiva (sì dalla maggioranza con Pd e Prodi-Misto e astensione di Ln, M5s e FI). La nota evidenzia il parere contrario della Commissione ai quattro punti della petizione, che chiedeva all’Assemblea legislativa di inserire l’obbligo di esecuzione di alcuni esami diagnostici approfonditi, in particolare cardiaci ed ematici, prima del rilascio di qualsiasi certificato medico di idoneità sportiva; di attivare appositi programmi di screening regionale rivolti a tutte le persone tra i 6 e i 30 anni con l’esenzione totale dal ticket sanitario; di consentire il rilascio gratuito del certificato di idoneità sportiva non agonistica nelle strutture sanitarie pubbliche anche ai cittadini di età superiore a 18 anni; di istituire una banca dati regionale denominata “Registro regionale dei Passaporti ematici”, in cui confluiscano tutti gli esiti degli esami effettuati.

“La materia delle certificazioni sportive è regolamentata da norme nazionali e non rientra tra le competenze delle Regioni” si legge nella relazione della Commissione. “Si determinerebbero così inaccettabili discrepanze tra normativa dello Stato e normativa regionale, di problematica interpretazione nel caso di atleti che, per ragioni sportive, gareggiano in diverse regioni del territorio nazionale”. Secondo la Commissione, inoltre, non ci sarebbe alcuna evidenza scientifica in merito al fatto che l’aggiunta degli esami proposti per il rilascio dell’idoneità possa consentire di modificare in senso positivo la storia clinica di alcuna patologia”. Non ci sarebbero inoltre gli estremi per l’attivazione di programmi di screening regionale e di un apposito Registro dei Passaporti ematici: “I benefici attesi- spiega la nota- non compensano gli aspetti negativi dell’attivazione del programma, che includono anche l’impiego di risorse che potrebbero essere utilizzate per l’erogazione di prestazioni di comprovata efficacia. I cittadini che lo desiderino possono già richiedere l’attivazione del fascicolo sanitario elettronico, che contiene tutti gli accertamenti sanitari effettuati ed è consultabile sia dall’interessato che dal medico di medicina generale”.

(Giulia Paltrinieri)

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