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Sport. Tagliaferri (Fdi): “piano di comunicazione per evidenziare come piscine e palestre non siano luoghi di movida”

Il consigliere piacentino ricorda come palestre, piscine e centri sportivi servano per la pratica dello sport di base e nulla hanno in comune con i luoghi di divertimento additati quali focolai per la seconda ondata di contagi di Covid-19

Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) chiede un ampio piano di comunicazione al fine di rassicurare gli emiliano-romagnoli confusi da tante notizie contrastanti e sostenere i tanti gestori di attività quali palestre, piscine e centri sportivi fortemente danneggiati prima dalla sospensione delle attività e ora dalla confusione generata da messaggi fuorvianti”. Lo spunto per questa interrogazione alla Giunta regionale proviene da un’analisi delle informazioni che si susseguono in questi ultimi giorni e che, documentando la ripresa dei contagi da Covid-19, spesso paragonano gli impianti per lo sport di base a luoghi di socializzazione e divertimento tipici della cosiddetta “movida”. “Lo scopo principale delle palestre, delle piscine e dei centri sportivi- ricorda l’esponente di Fratelli d’Italia- è svolgere attività che fanno bene alla gente e sono frequentate da anziani e bambini. Per i primi, ad esempio,  l’impossibilità di venire in palestra in caso di nuova chiusura generalizzata, rappresenterebbe un problema serio. Per il consigliere piacentino, poi, bisogna anche tenere conto dei protocolli di sicurezza seguiti, per cui “i maggiori centri in Emilia-Romagna garantiscono un ricambio di aria 5 o 6 volte all’ora, hanno macchine per la sanificazione con l’ozono, sono muniti di scanner visivi, è garantito il distanziamento interpersonale, tutti gli accessi sono registrati, e quindi ciascun utente è tracciato, all’ingresso viene misurata la temperatura; inoltre si usa la mascherina negli spostamenti e negli spogliatoi, le attrezzature e i macchinari sono distanziati, i corsi di gruppo contingentati e su prenotazione”. Sulla base di queste considerazioni e su uno studio inglese che su 8 milioni di persone che hanno avuto accesso a centri sportivi ha rilevato una percentuale di positivi dello 0,02%, ma, soprattutto, tenendo conto degli ingenti danni economici generati dal lockdown della scorsa primavera, Tagliaferri avanza la sollecitazione alla Giunta per un’azione mirata di comunicazione in favore dello sport di base. “

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