Ripristinare al più presto la viabilità lungo la strada provinciale n. 7 Valle dell’Idice, nell’area del comune di Monterenzio, e la Regione partecipi all’Ati (associazione temporanea d’impresa) creata da cittadini, imprese e associazioni che hanno presentato una proposta di ricostruzione “fornendo gli elaborati necessari e i relativi costi per una rapida realizzazione della proposta”.
Lo chiede in un’interrogazione Marco Mastacchi, capogruppo di Rete Civica. Qualche settimana fa, sintetizza il consigliere, “è stata presentata all’Amministrazione comunale da alcune imprese del territorio, associazioni e cittadini una proposta di ricostruzione per la realizzazione di una viabilità alternativa che permetta di risolvere l’interruzione della SP7 in tempi brevi”, dopo che le frazioni del comune di Monterenzio sono state tagliate fuori a causa di esondazioni e frane. Costituita un’Ati si vuole realizzare “uno studio di fattibilità completo di tutti i costi parametrici a supporto della loro proposta, a valle di un finanziamento da parte della Protezione Civile regionale per coprire i costi dell’intervento”.
Mastacchi vuole sapere se la giunta intenda partecipare all’Ati “fornendo gli elaborati necessari e relativi costi per una rapida realizzazione della proposta dei soggetti costituenti, utilizzando le modalità della “somma urgenza” e se intenda, di concerto con il Comune di Monterenzio e la Città Metropolitana di Bologna, promuovere l’attivazione di un tavolo di confronto per analizzare nei dettagli la proposta presentata dalla cittadinanza per mezzo dell’Ati”.
Due parlamentari (De Maria e Merola), continua il consigliere, “si sono resi disponibili a sostenere da vicino la procedura per la realizzazione dell’intervento previsto nella documentazione lasciata al sindaco e inviata alla Vicepresidente Irene Priolo, ma attualmente, dopo un paio di settimane dalla presentazione della proposta, non è pervenuta alcuna comunicazione dagli Enti coinvolti”. Quell’area ha già grandi disagi per la chiusura della Fondovalle Savena e per l’interruzione della Sp59, utilizzata dai cittadini di Loiano e Monghidoro per raggiungere il casello della A1 a Sasso Marconi, “rendendo di fatto tutto quel territorio isolato all’utilizzo di viabilità secondarie”.
(Gianfranco Salvatori)