Garantire la sicurezza dei cittadini che transitano sulla Strada Provinciale 65 della Futa (appennino bolognese), strada molto trafficata dai motociclisti che attraversa numerosi centri abitati. Lo chiede Igor Taruffi di Sinistra Italiana, che invita la giunta a intervenire, insieme alla Città Metropolitana di Bologna, per ridurre la velocità sul tratto stradale in questione con ad esempio autovelox o bande ottiche. “Negli ultimi vent’anni i cittadini che risiedono lungo questa strada- sottolinea il consigliere Si- hanno più volte denunciato a tutte le istituzioni competenti il comportamento improprio e pericoloso che la maggior parte dei motociclisti tiene, utilizzando la strada come una pista, individualmente o a gruppi, sia per la velocità che per i sorpassi e i tagli delle curve”.
Sul tratto della Futa che tocca Livergnano, Sabbiuno, Loiano e Monghidoro- riporta Taruffi- alcuni motociclisti attraversano incroci alla velocità di 100-130 chilometri orari, dove il limite è fissato a 50. La polizia municipale di Loiano ha segnalato, però, l’impossibilità tecnica a presidiare costantemente tutta l’arteria stradale, “con il risultato che, individuato il posto di controllo, i motociclisti sono certi dell’impunità e quindi sfogano il loro desiderio di superamento dei limiti”. Per il consigliere di Sinistra Italiana è necessario intervenire in maniera strutturale con misure che riducano drasticamente la velocità dei mezzi: ad esempio bande sonore, bande ottiche, passaggi pedonali rialzati (come quelli installati sulla provinciale Cervese) e l’installazione nei punti di maggior criticità di box per il posizionamento di autovelox. “Questo consentirebbe- conclude Taruffi- anche di avviare un processo di seria valorizzazione turistica della provinciale 65 della Futa, strada di alto valore paesaggistico, ambientale e storico. Un processo che non può prescindere da un intervento per regolare la situazione, visto che ormai nei fine settimana i mototuristi e le famiglie in cerca di svago non la percorrono più per il pericolo in cui possono incorrere”.
(Giulia Paltrinieri)