Infrastrutture e trasporti

Strade Rimini. Pd: Variante statale 16 indispensabile, ministero fino al 10 giugno può ripensarci

La Giunta risponde in Aula a interrogazione dem: se verrà bocciata la proroga della Via l’opera sfumerà definitivamente

Se il Ministero boccerà la valutazione di impatto ambientale sulla variante alla statale 16 Adriatica farà sfumare definitivamente la possibilità di realizzare l’opera. E’ la considerazione arrivata in Aula dai banchi della Giunta durante il question time in cui è stata presentata un’interrogazione a risposta immediata, targata Partito democratico, che chiedeva di affrontare il tema del completamento della variante alla statale 16, tra Bellaria e Misano (in provincia di Rimini), in conferenza Stato-Regioni per la prosecuzione del progetto. “La Regione ha sempre esercitato, in ogni opportuna sede, la propria influenza- ha rimarcato il sottesegretario dagli scranni del governo- per evidenziare la necessità assoluta della realizzazione di questa variante”.

Parole a cui hanno fatto seguito quelle di una dei firmatari dell’atto ispettivo: “Non capisco la politica di questo governo nazionale sull’Emilia-Romagna. Forse sarebbe ora di riporre le felpe nell’armadio e iniziare veramente a lavorare. La politica romana se conoscesse minimamente il territorio saprebbe quanto importate sia questa opera. La variante della strada statale 16 Adriatica è un’opera fondamentale ed è attesa dai territori perché importante sia dal punto di vista economico sia da quello ambientale, visto che allontana il traffico dalle aree urbane. Per l’approvazione del progetto creato da Anas erano stati necessari più di tre anni e già nel corso dell’ampliamento dell’A14 erano state realizzate alcune infrastrutture di servizio. Inoltre le motivazioni con cui il ministero dell’Ambiente ha bocciato la proroga della Via sono ritenute, dai territori coinvolti, discutibili. Erano infatti riferite per la maggior parte alla qualità dell’aria che, per assurdo, peggiorerà nel caso l’opera non venisse realizzata. Il parere negativo sulla Via compromette un lavoro ventennale e rischia di far ripartire da zero l’iter. C’è tempo fino al 10 giugno per cambiare le sorti di quest’opera”. 

(Andrea Perini) 

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