L’obiettivo principale del Programma operativo regionale dei fondi europei per lo sviluppo, il Por-Fesr 2014-2020, è sicuramente “la piena occupazione attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro”, e per raggiungerlo è fondamentale “rafforzare la competitività del territorio e la sua attrattività, attraverso il supporto alla ricerca, agli investimenti e alla internazionalizzazione”.
A sostenerlo è l’assessore alle Attività produttive, Palma Costi, che questo pomeriggio è intervenuta con una informativa nella seduta congiunta della commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, e della commissione Territorio, ambiente, mobilità, presieduta da Manuela Rontini.
Come spiega nella sua introduzione Morena Diazzi, autorità di gestione del Por-Fesr per la Regione, le risorse stanziate, su un totale di 481,8 milioni di cui 240,9 a carico della Ue, 168,6 di competenza statale e 72,3 di compartecipazione regionale, prevedono “140,6 milioni per la ricerca e l’innovazione, 30,1 milioni per lo sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, 120,5 milioni per la competitività e l’attrattività del sistema regionale, 104,4 milioni per la promozione della low carbon economy nei territori, 37,6 milioni per la valorizzazione delle risorse artistiche, culturali ed ambientali ai fini dell’attrazione turistica e 30 milioni per l’attuazione dell’agenda urbana per le città intelligenti, sostenibili e attrattive”.
Silvia Prodi (Pd) è intervenuta domandando se “la scadenza del 2018 è valida solo per la verifica della capacità di spesa e dei risultati o se invece può essere usata anche per una revisione degli obiettivi”. Ad esempio, auspica la consigliera, “la soglia del 50% di copertura della connessione internet a 100mega potrebbe essere modificata al rialzo”.
Andrea Bertani (M5s) ha chiesto chiarimenti sul Comitato di sorveglianza e in particolare sulla sua composizione, sui criteri dei bandi – per assicurarsi che “non vengano sfavorite le realtà più piccole, sia nel pubblico che nel privato” – e infine sull’asse riguardante i consumi energetici, per sincerarsi se l’utilizzo di biomasse viene considerato tra le fonti di energia rinnovabile.
Per Lia Montalti (Pd) è importante “capire se e come è possibile integrare e coordinare il Por-Fesr con altri programmi europei, in modo da garantire degli obiettivi comuni”. La consigliera si è poi concentrata sulla “sfida interessante ma complessa dei laboratori aperti”, cercando delucidazioni “sui criteri di base sui quali le città possono organizzarsi”.
Ha focalizzato il suo intervento sulle start-up Giuseppe Boschini (Pd), secondo cui “è importante definire un progetto che supporti sia la nascita che il consolidamento di nuove imprese”. Gian Luigi Molinari (Pd) ha evocato “il rischio di costruire bandi a cui i piccoli e medi Comuni non potranno accedere, perché non può pensare alla programmazione chi non riesce a chiudere i bilanci”.
Alan Fabbri (Ln) si è interessato alla data di uscita dei primi bandi, e ha sottolineato l’importanza di pensare a vantaggi nell’accesso per i Comuni colpiti dal terremoto o dal maltempo a cui è stato riconosciuto lo stato di calamità.
In chiusura di lavori, la presidente Serri ha richiamato “l’utilità di una forma di coordinamento tra le varie opportunità che l’Unione europea offre, anche a fronte dell’importante impegno economico della Regione per questo Por-Fest”, mentre la collega Rontini ha ricordato “la disponibilità da parte della Commissione III a continuare ad approfondire le tematiche di sua competenza contenute all’interno del Programma”.