Governo locale e legalità

TERRE MATILDICHE. SCIOGLIMENTO SOCIETÀ MATILDE DI CANOSSA, FOTI (FDI) INTERPELLA LA GIUNTA: “GRAVE SPERPERO DENARO PUBBLICO”

TERRE MATILDICHE. SCIOGLIMENTO SOCIETÀ MATILDE DI CANOSSA, FOTI (FDI) INTERPELLA LA GIUNTA: “GRAVE SPERPERO DENARO PUBBLICO”

“Appare gravissimo lo sperpero di soldi pubblici inutilmente impiegati dagli enti locali per finanziare la società Matilde di Canossa Spa, poi derubricata in Matilde di Canossa srl e definitivamente scissa nelle società Montefalcone srl e Matilde di Canossa srl”.
È quanto scrive Tommaso Foti (Fdi) in un’interpellanza presenta alla Giunta regionale nella quale sollecita un giudizio sulla vicenda che riguarda da una parte la società Matilde di Canossa srl, partecipata per il 50,24% dalla Provincia di Reggio Emilia, e sul cui scioglimento si è recentemente espresso in maniera favorevole il Consiglio provinciale, e dall’altra la società proprietaria all’ex convento di Montefalcone, la Montefalcone srl (anch’essa controllata dalla Provincia di Reggio Emilia con l’82,52 % di quote), che il 18 dicembre scorso ha presentato istanza di fallimento in proprio al Tribunale di Reggio Emilia.
Foti, che ripercorre le varie fasi societarie, con relative ricapitalizzazioni, della società Matilde di Canossa e della più recente Montefalcone srl (nata dalla scissione della prima e che ne rappresenta il ramo immobiliare), punta il dito contro quelli che giudica “errori marchiani compiuti da titolati (almeno per quanto riguarda le cariche rivestite) esponenti del Partito democratico di Reggio Emilia che, al di là degli annunci trionfalistici più volte effettuati, a consuntivo lasciano una struttura pubblica di grande importanza culturale in stato di completo abbandono, nonostante le ingenti spese sostenute e, per di più, nella disponibilità patrimoniale di una società fallita”.
“Il convento di Montefalcone – ricorda in proposito il consigliere – nonostante idee, dichiarazioni e qualche bozza di progetto nell’intento di farne, di volta in volta, un albergo di lusso, un centro congressi, la sede del Consorzio del Parmigiano Reggiano o un luogo di valorizzazione delle eccellenze agroalimentari del territorio reggiano, è oggi non utilizzabile e in stato di abbandono, esposto all’incuria, sicché i lavori realizzati rischiano di essere vanificati dai naturali danni del tempo”.
L’esponente Fdi chiede dunque quale sia il contributo economico complessivo che la Regione Emilia-Romagna ha versato a sostegno dell’iniziativa in questione, sia con riferimento a quanto disposto dalla legge regionale per la valorizzazione delle località matildiche (L.r. 44/1989) , sia con riferimento ai fondi POR Fesr 2007-2013. 

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