Gli interventi previsti dal consorzio di bonifica Romagna Occidentale rischiano di saltare perché il Governo non ha rinnovato la missione Italia sicura. A denunciarlo sono Mirco Bagnari e Manuela Rontini (Pd) che con un’interrogazione chiedono alla Giunta regionale di prendere posizione e di esprimere le proprie valutazioni sulla vicenda.
“Fra gli interventi che ora rischiano di saltare a causa di carenza di risorse- spiegano i consiglieri dem- ci sarebbero la cassa d’espansione per le piene del Canale dei Molini, tra Castel Bolognese e Solarolo, e i progetti Rendis, candidati a eventuali finanziamenti nel campo della mitigazione del rischio idrogeologico, tra cui la cassa d’espansione per le piene del Fosso Vecchio a Bagnacavallo e la cassa Secchezzo a cavallo dei comuni di Alfonsine, Lugo e Fusignano”.
I consiglieri, nell’atto ispettivo, sottolineano che “il piano Italia Sicura, previsto dalla legge di bilancio per il 2018, sarebbe stato finanziato con 1 miliardo e 120 milioni, di cui 804 milioni destinati a programmi di prevenzione e messa in sicurezza contro frane e alluvioni, 200 milioni destinati al ripristino delle infrastrutture, sia locali che regionali, danneggiate dal dissesto e i restanti 140 milioni destinati alla manutenzione straordinaria dei corsi d’acqua e alla prevenzione dei rischi. Per quanto riguarda la quota di 804 milioni di euro- continuano i dem- destinati a programmi di prevenzione e messa in sicurezza contro frane e alluvioni, era prevista l’accensione con la Bei (Banca Europea Investimenti) di un mutuo. Per la Regione Emilia-Romagna erano previsti 108 milioni di euro”.
Bagnari e Rontini ricordano anche l’ordine del giorno, approvato in Aula a luglio 2018, e la risoluzione per ripristinare l’operatività di Italia Sicura e aggiungono: “L’esecutivo Conte non ha purtroppo rivisto la sua posizione e ha deciso di declinare il prestito che la Banca europea degli investimenti (Bei) era pronta a concedere, preferendo raccogliere le risorse per gli investimenti sul mercato dei capitali o con debito pubblico con obbligazioni di Stato emesse con rating BBB, pagando tassi di interesse cinque volte superiori rispetto a quelli erogati dall’istituto di credito dell’Unione europea”.
(Andrea Perini)