Ambiente e territorio

Bologna, Evangelisti (FdI): “Finanziare urgentemente studio tecnico su invaso di Castrola”

La capogruppo sottolinea come l’acqua raccolta nell’invaso di Castrola “potrebbe soddisfare il bisogno idrico di tutta la valle del Reno fino ad arrivare ai terreni coltivati della pianura”

“Attivarsi urgentemente al fine di finanziare uno studio tecnico di riattualizzazione del progetto già redatto riguardante l’invaso di Castrola o equivalente intervento strutturale in grado di far fronte alle future emergenze idriche, nel rispetto di tutte le prescrizioni connesse al ‘giudizio positivo’ del Ministero dell’Ambiente di concerto con il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali”.

Questo l’impegno che la capogruppo di Fratelli d’Italia Marta Evangelisti propone alla giunta regionale con una risoluzione che tocca la storica carenza d’acqua che interessa Bologna, “tanto che i bolognesi, nella costruzione della città medievale dopo l’anno Mille, dovettero cercare la risorsa realizzando i canali del Setta e del Savena”.

Ricordando come la carenza di acqua si è andata aggravando nel corso degli anni, Evangelisti sottolinea come “durante i mesi estivi in molti dei nostri comuni è ormai grave necessità prevedere alla distribuzione di acqua potabile mediante autobotti, con un’entità dei costi sostenuti che supera ormai alcuni milioni di euro all’anno”.

Per ovviare al problema, la consigliera ricorda il progetto di realizzazione dell’invaso di Castrola, risalente al 1991, a opera della società ferroviaria adriatica, “quale parte di un più grande progetto delle ferrovie per l’elettrificazione delle linee Porrettana e Direttissima insieme ai bacini e alle centrali idroelettriche di Pavana, Suviana e Brasimone”.

Castrola, località tra Camugnano e Castel di Casio sul torrente Limentra orientale, “venne ritenuta idonea per la costruzione di uno sbarramento e un bacino idrico della capacità di 34 milioni di metri cubi”.

A fronte del parere positivo espresso dalla Regione nel 1991 in merito alla compatibilità ambientale condizionata all’esecuzione di una serie di approfondimenti conoscitivi e progettuali e al via libera dato nel 1996 dal Ministero dell’Ambiente di concerto con quello per i Beni Culturali, Evangelisti puntualizza come “da allora le popolazioni dei comuni della valle del Reno sono in attesa che l’invaso di Castrola venga realizzato”.

Sottolineando come “l’acqua raccolta nell’invaso di Castrola potrebbe soddisfare il bisogno idrico di tutta la valle del Reno fino ad arrivare ai terreni coltivati della pianura” e stigmatizzando la decisione del 2005 che “incredibilmente e senza motivazioni ha archiviato il progetto”, Marta Evangelisti origina il proprio atto di indirizzo politico chiedendo la riattualizzazione del progetto “in grado di far fronte alle future emergenze idriche, nel rispetto di tutte le prescrizioni connesse al ‘giudizio positivo’ del Ministero dell’Ambiente di concerto con il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali”.

(Luca Boccaletti)

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

Ambiente e territorio