Ambiente e territorio

Evangelisti (FdI): “Mettere in sicurezza il torrente Lavino dopo i danni delle alluvioni del 2023 e 2024”

Sottolineata in particolare la rottura dell’argine sinistro e il conseguente allagamento di numerose abitazioni nel comune bolognese di Anzola Emilia

“Mettere in sicurezza il torrente Lavino nel comune bolognese di Anzola Emilia”.

Ad avanzare la richiesta è la capogruppo di Fratelli d’Italia Marta Evangelisti, la quale sollecita anche un piano di opere urgenti per il ripristino della sicurezza idraulica della zona alle porte di Bologna.

Evangelisti ricorda sia l’evento alluvionale del 2023 sia quello più devastante del 2024 che “ha provocato la rottura dell’argine sinistro del torrente Lavino, con l’allagamento di numerose abitazioni e la distruzione di interi piani di edifici privati”. A seguito di uno specifico accesso agli atti, la capogruppo elenca poi una serie di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria eseguiti tra il 2020 e il 2025, ma specifica che nelle risposte ottenute “non risultano indicati interventi strutturali volti al rinforzo o all’innalzamento degli argini, né opere di rimozione dei sedimenti accumulati nell’alveo del torrente e neppure piani attuativi per casse di espansione o vasche di laminazione”.

A fronte della classificazione applicata dall’Agenzia regionale per l’ambiente Arpae, “che continua a definire come eccezionali eventi che nelle medesime aree si ripetono con frequenza annuale”, Marta Evangelisti sottolinea “sezioni arginali non sufficienti e ostruzioni dell’alveo del torrente tali da compromettere la percezione di sicurezza della popolazione locale” e, in aggiunta alla domanda principale sollecita “l’aggiornamento delle mappe di pericolosità e rischio idraulico della zona alla luce della ripetitività degli eventi e dei mutamenti climatici in atto”.

Rispondendo ai quesiti posti, la sottosegretaria alla presidenza Manuela Rontini ha chiarito che “sono in corso gli aggiornamenti sui nuovi dati idraulici e idrogeologici a cura dell’Autorità di bacino del Po e i primi esiti sono stati già illustrati al meccanismo di protezione civile regionale, mentre entro la fine dell’anno dovrebbe iniziare il confronto sul piano di stralcio”. Sui lavori, poi, la sottosegretaria ha elencato i tre cantieri in svolgimento ora per un totale di poco inferiore ai tre milioni di euro, mentre sono sette gli interventi già pianificati che verranno cantierati tra il 2026 e il 2027. Sull’eccezionalità degli eventi, Rontini si è limitata a constatare che “tale definizione è stata avallata dalla stessa Presidenza del consiglio dei ministri quando ha firmato lo stato di emergenza nazionale, ma è anche vero che la ricorrenza di tali fenomeni ci spinge a focalizzare le nostre forze sulla difesa del suolo”. Sui temi e risorse per la messa in sicurezza la sottosegretaria Rontini ha infine attestato le maggiori risorse provenienti dal governo nazionale “ma l’Emilia-Romagna, per cantierare quanto prima gli interventi, sta studiando un meccanismo finanziario che consenta di anticipare le spese e varare un primo pacchetto di interventi strutturali entro la fine di quest’anno”.

Marta Evangelisti si è quindi dichiarata soddisfatta delle risposte ottenute. “Le risposte fornite oggi -spiega la capogruppo- sono un chiaro spartiacque tra il passato e il futuro. Per gli anni scorsi abbiamo potuto apprezzare tanta manutenzione compiuta che faceva da contraltare a una scarsissima pianificazione, mentre ora constatiamo un evidente cambio di passo da parte della Regione per la creazione di una base dati autorevole che preceda un’accurata pianificazione dei territori a fronte dei nuovi rischi idrogeologici che si stanno verificando”.

(Luca Boccaletti)

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