L‘Accordo territoriale per il polo funzionale di Altedo-San Pietro in Casale, che sarebbe dovuto sorgere nel comparto dell’ex zuccherificio, siglato il primo aprile 2010 tra Regione Emilia-Romagna, Provincia di Bologna e i Comuni di San Pietro in Casale e Malalbergo, “sarebbe tuttora privo di riscontri”.
A chiederne i motivi è Daniele Marchetti (Ln) in una interrogazione rivolta alla Giunta nella quale il consigliere ripercorre le tappe della vicenda, che inizia il 29 gennaio 2007, quando fu siglato il protocollo di intesa per la riconversione dello zuccherificio, sottoscritto dalla Regione, dalla Provincia di Bologna, dal Comune di San Pietro in Casale e dal gruppo Sfir spa, seguito, il successivo 25 aprile, dall’Accordo di riconversione produttiva della stabilimento saccarifero di San Pietro in Casale.
Il 21 gennaio 2008, si legge sempre nel documento, la ‘Finanziaria saccarifera ltalo Iberica spa’, proprietaria, alla data del primo aprile 2010, delle aree incluse nel comparto “ex zuccherificio Aie”, avrebbe “depositato la proposta per la realizzazione di un nuovo polo funzionale”, seguita, appunto, dall’Accordo territoriale, “che avrebbe previsto diversi impegni, tra cui quello di garantire che le trasformazioni urbanistiche previste non aggravassero il sistema infrastrutturale anche attraverso sistemi di trasporto alternativi al mezzo privato”.
Altri impegni: la prioritaria realizzazione delle infrastrutture necessarie alle attività previste nel polo; una organica revisione degli accessi con particolare attenzione alle problematiche indotte dalla strada provinciale 20; l’incentivazione all’uso dei servizi di trasporto pubblico; l’istituzione di un tavolo tecnico per promuovere una nuova linea bus-navetta; interventi infrastrutturali necessari per un agevole transito dei mezzi pubblici; la realizzazione di percorsi pedonali protetti di percorsi ciclopedonali e attraversamenti pedonali adeguatamente protetti; l’istituzione di un Collegio di vigilanza composto da un rappresentante per ciascuno degli enti sottoscrittori.
Marchetti sottolinea come “attualmente le aree incluse nel comparto risulterebbero in evidente stato di abbandono e utilizzate come discarica abusiva di rifiuti urbani” e che “le problematiche della strada provinciale 20 si sono notevolmente aggravate anche a causa dell’accresciuta produzione di alcune aziende con accesso stradale obbligatorio su questa arteria”. Il consigliere chiede quindi l’opinione della Giunta su questa situazione, “se gli impegni assunti dall’amministrazione regionale siano stati soddisfatti” e, “in caso di risposta negativa, per quali ragioni, da chi sia composto il Collegio di vigilanza e quale sia la data dell’ultima riunione”. Infine, “quali iniziative si intendano promuovere per dare applicazione a quanto concertato”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(ac)