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Territorio Bologna. Mastacchi (Rete Civica): “Il progetto per il polo logistico di Altedo è compatibile con la legge urbanistica regionale?”

Il consigliere di Rete Civica chiede lumi sull’approvazione da parte del Consiglio Metropolitano di Bologna del progetto per un polo logistico nel comune di Altedo, snobbando l’adiacente area già pianificata nel comune di Bentivoglio

Perchè snobbare un’area già pianificata in adiacenza per invadere in una zona di assoluto pregio agricolo, ambientale e storico? E per quale motivo, all’atto di approvazione del progetto, la relazione paesaggistica considera l’area come incolta mentre si tratta di una risaia ancora attiva che andrebbe assolutamente tutelata anche in vista di una ripresa della produzione di riso di qualità, evitando così importazioni di prodotti provenienti da paesi che utilizzano ancora molecole vietate da tempo nel territorio dell’Ue?

Queste le domande che Marco Mastacchi (Rete Civica) rivolge alla Giunta nell’odierna sessione di lavoro della commissione Ambiente, territorio e mobilità presieduta da Stefano Caliandro.

“Una scelta incomprensibile – commenta il consigliere di Rete Civica – che sembra essere in completo spregio alle linee guida della legge urbanistica regionale che prescrive il consumo zero di territorio, soprattutto perché l’area già pianificata nel comune di Bentivoglio prevederebbe anche il recupero di un ex zuccherificio”.

In fase di risposta, l’assessora alla Montagna, aree interne, programmazione territoriale e pari opportunità Barbara Lori ha chiarito come la responsabilità della pianificazione degli strumenti urbanistici è in capo ai comuni interessati e alla Città Metropolitana di Bologna. “Così come per altri casi analoghi – ricorda Lori – la Regione non interviene nel merito della formazione delle scelte urbanistiche, salvo che non si tocchino scelte strategiche di interesse regionale o per decisioni che modifichino piani sovraordinati”.

Nel caso specifico del polo logistico di Altedo, la titolare dell’assessorato alla Programmazione territoriale ha specificato che nell’unico incontro svoltosi del tavolo interistituzionale per lo sviluppo del progetto, nello scorso giugno, il delegato regionale ha chiarito come questo nuovo polo non rivesta interesse regionale, in quanto il polo logistico prioritario è quello indicato nel Piano regionale integrato dei trasporti (Prit) e cioè l’interporto di Bologna. “L’unico aspetto su cui la Regione vigilerà – conclude Lori – è il vincolo posto dalla legge regionale urbanistica del consumo del 3% massimo del territorio comunale fino al 2050”.

In fase di replica Mastacchi si è detto insoddisfatto delle risposte ottenute. “Ai dubbi che già avevo in merito ora se ne aggiungono altri. Trovo grave che si parli di strumenti di pianificazione che vengono modificati e disattesi sulla base delle necessità del momento, contravvenendo così alla loro funzione precipua. La Regione spesso dice di non intervenire sulle questioni urbanistiche, ma vi sono molti casi in cui i Comuni non hanno voce in capitolo e si vedono calare dall’alto decisioni immodificabili. Questa invece pare la fattispecie contraria, dove Comuni e Città Metropolitana sembra abbiano più potere della Regione con modifiche particolarmente impattanti per una zona di alto valore agricolo e su cui insiste anche un progetto di pista ciclabile a fianco di un importante canale”.

 

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