La commissione Territorio, Ambiente e Mobilità, presieduta da Stefano Caliandro, respinge la risoluzione presentata da Marco Mastacchi (Rete Civica) sul Piano Territoriale Metropolitano di Bologna.
Nell’atto di indirizzo, a cui lo stesso proponente ha aggiunto diversi emendamenti per attualizzare il documento originario, che era stato presentato diversi mesi fa, si ricorda come nel Ptm, approvato nello scorso Maggio dopo l’acquisizione del parere motivato del Comitato Urbanistico Regionale, venivano evidenziate diverse lacune che caratterizzavano un atto fin troppo complesso, anche per gli addetti ai lavori.
In particolare, Mastacchi auspica la gestione di un periodo intermedio per meglio definire lo spazio entro cui i Comuni potranno operare con adeguati strumenti pianificatori fino all’adozione dei nuovi Pug (Piani urbanistici generali) e contestualmente operare per garantire la possibilità di effettuare piccoli ampliamenti delle proprie abitazioni, per adeguarle alle esigenze di nuclei già insediati nel territorio e contrastare così lo spopolamento e l’abbandono delle aree montane e marginali.
Andrea Costa (Pd) ha apprezzato sia il piano di audizioni effettuate che i temi posti all’attenzione dalla risoluzione. “A obiettivi invariati, dobbiamo confrontarci affinché la tecnica possa supportare le necessità che nascono dai vari territori. Le interpretazioni delle norme rimandano a un confronto prettamente tecnico, ben sapendo che sarà impossibile fare tutto ovunque in quanto dobbiamo difendere l’interesse generale che in questo caso è la preservazione dell’ambiente. Nello specifico, infine, non possiamo aderire a questa risoluzione per una questione squisitamente di competenze, mentre auspico un ulteriore passaggio in Commissione per monitorare il tema”
Per Igor Taruffi (ER Coraggiosa) alla luce delle audizioni svolte, “il tema della revisione della Legge regionale urbanistica non è più eludibile e il rapporto tra Ptm e Legge urbanistica fa capire bene questa necessità”. Sulla Risoluzione, invece, Taruffi difende i Pug e difende la scadenza per la presentazione dei Piani urbanistici generali alla fine del 2021.
Giudizio negativo sulla risoluzione è stato espresso da Silvia Zamboni (Europa Verde): “Ritengo condivisibile quanto deciso per il Ptm dalla Città metropolitana di Bologna. Anche noi siamo contrari all’abbandono della montagna e allo spopolamento che incide sull’ambiente. Lo spopolamento, però, è un tema economico e sociale e non c’entra con il recupero dei ruderi”.
Decisa la replica di Mastacchi: “Sembra che quanto detto dalle associazioni dei professionisti siano state parole ‘al vento'”. Tutelare il territorio significa fare cose ben precise. E sono rimasto stupito da Taruffi, che vive in montagna e dovrebbe conoscere i problemi del territorio. Facendo così, riempiremo la montagna di ruderi perché non ci sarà la possibilità di recuperarli. A Costa dico che andremo incontro al disastro della montagna”. Secondo Mastacchi, i Comuni saranno in difficoltà: “E’ vero che non si può continuare con le proroghe, ma servirebbe un atto intermedio per garantire l’intervento dei Comuni prima del 1° gennaio 2022. Prendo atto del voto contrario. L’unico aspetto positivo è stata l’audizione, nel corso della quale è emerso che il problema esiste. Ma non finisce qui, io continuerò a combattere questa stortura”.
Michele Facci (Lega) ha sottolineato che la risoluzione “pone una questione di sostanza e di merito che la maggioranza non vuole vedere: cosa si vuole fare per la montagna? Va snellita la burocrazia che la opprime. Anche la Lega ha la stessa sensibilità di Mastacchi verso la montagna. Noi denunceremo le contraddizioni del Ptm: da una parte si vuole dare e dall’altra si toglie. E’ un atteggiamento inspiegabile”.
Costa ha risposto a Mastacchi: “Da noi non c’è opposizione. Se la risoluzione fosse stata bocciata mesi fa, avremmo perso l’elemento qualificante che è stata l’audizione. Io sono stato chiaro. Non sono contrario né disconosco le criticità, ma guardo alla potestà del Ptm, cui la legge consegna l’esclusività pianificatoria sul territorio rurale. Ribadisco la disponibilità a coinvolgere la commissione nel monitoraggio nell’applicazione”.
Valentina Castaldini (Forza Italia) è stata “colpita dall’intervento di Mastacchi che ha posto un tema importante e evidenziato i punti critici. Così come hanno fatto Ordini e associazioni parlando di svariate difficoltà”.
Infine, Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini), esprimendo voto contrario, ha affermato che si tratta di una questione di natura giuridica: le norme ci sono e non possono essere stravolte.
(Luca Boccaletti e Gianfranco Salvatori)