Ambiente e territorio

Facci (Lega): il bando “Montagna 2022” va migliorato

L’assessore Taruffi: abbiamo fatto politiche solide e siamo la Regione che si è più impegnata per l’Appennino

Fare chiarezza sul bando “Montagna 2022” modificando i meccanismi premiali e aumentando i fondi in modo da migliorare i risultati.

A chiederlo è Michele Facci (Lega) che ricorda come serva un cambio di passo nella gestione dei fondi per la montagna sottolineando come le risorse stanziate siano insufficienti e come “ci pare che le risorse siano state date in maniera non equa, favorendo e sfavorendo diverse realtà”.

Per l’assessore alla Montagna Igor Taruffi “è evidente che si può sempre fare di più e meglio, ma la Regione Emilia-Romagna è quella che ha stanziato di più per la montagna e sottolineo anche come ci siano tante persone che hanno aderito al bando per l’acquisto di casa in montagna: è la dimostrazione che il bando ha funzionato. La montagna non è un unicum indistinto, è territorio complesso e lei lo sa bene. Disponendo di risorse limitate quello che abbiamo fatto e che cercheremo di fare è di intervenire in maniera puntuale. I criteri dei bandi montagna 2021 e 2022 vanno proprio in questa direzione e per questo li abbiamo confermati. Sono certo che il consigliere Facci sarà al nostro fianco quando dovremo valutare nuove politiche per la montagna, partendo sempre da un dato di fatto che ci ricorda che questa è la Regione che ha investito di più sull’Appennino”.

Parole alla luce delle quali Facci si è detto insoddisfatto perché “i numeri dimostrano come rispetto al 2020 i fondi siano molto calati e anche il numero delle famiglie che sono state aiutate è molto inferiore a quello riferito dalla Regione. Spero che l’assessore Taruffi abbia la sensibilità di intervenire e di capire. La Regione sta facendo una politica fatta di mancette date qua e là, la montagna ha bisogno di politiche infrastrutturali, di strade e trasporti, di sanità. Sbandierare il bando montagna come la panacea di tutti i mali è sbagliato, speriamo che ci sia un cambio di passo”.

(Luca Molinari)

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