Risolvere l’emergenza cinghiali in Emilia-Romagna.
A chiederlo è Fratelli d’Italia con un’interrogazione a firma Giancarlo Tagliaferri (primo firmatario) e Marta Evangelisti in cui si ricorda come “la popolazione di cinghiali in Emilia-Romagna è in costante aumento, con conseguenti danni all’agricoltura, alla sicurezza stradale e al decoro urbano. La diffusione della peste suina africana ha imposto piani straordinari di contenimento e depopolamento, con impatti diretti sulla filiera suinicola regionale, e il governo, attraverso il Commissario straordinario Giovanni Filippini, ha adottato diverse ordinanze che prevedono proroghe delle misure precedenti, introduzione di barriere fisiche, istituzione di Zone di Controllo dell’Espansione Virale, zone di riduzione densità cinghiale, depopolamento con trappole e tiro selettivo, sorveglianza rafforzata, biosicurezza negli allevamenti e caccia straordinaria con target di abbattimento incrementati (+150%)”.
FdI ricorda come “le slides trasmesse il 25 agosto scorso dall’assessore Alessio Mammi hanno riportato dati operativi: cluster attivi in Emilia-Romagna (Travo, Corniglio, Monchio delle Corti), uso di unità cinofile ENCI per la ricerca delle carcasse, consegna di 30 gabbie-trappola, proposta di barrieramento strategico di 136 km lungo l’asse ferroviario Viareggio–Bologna, estensione della stagione venatoria e depopolamento massivo per creare una ‘zona bianca'”.
“I dati regionali mostrano che nel 2023 i danni agricoli da cinghiali si sono dimezzati (da circa 800mila euro a circa 400mila euro), mentre i prelievi sono aumentati del 45% negli ultimi tre anni (da 4.400 a 6.400 capi) e la Regione ha stanziato 600mila euro nel 2023 e quasi 1,2 milioni euro nel 2024 per i piani di controllo, oltre a 4,8 milioni euro/anno trasferiti alle Province per la gestione della fauna selvatica”, spiegano Tagliaferri e Evangelisti, per i quali “gli incidenti stradali da fauna selvatica in Emilia-Romagna superano le 1.200 unità/anno, con una quota significativa legata ai cinghiali, talvolta con esito mortale”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere “quali siano, per ciascuna provincia i dati annuali 2022–2025 relativi alle domande di indennizzo per danni da cinghiale, importi richiesti, importi liquidati, tempi medi di pagamento; superfici agricole danneggiate (distinte per colture: mais, vigneti, orticole, prati stabili); incidenti stradali con fauna/cinghiale, con esito lesivo o mortale; interventi di prevenzione finanziati (recinzioni, dissuasori, chiusure antiintrusione rifiuti urbani)”.
Tagliaferri e Evangelisti chiedono inoltre “se siano già stati trasmessi al Commissario straordinario i target di abbattimento provinciali (+150% rispetto alla stagione venatoria precedente) previsti dall’Ordinanza n. 4/2025 e con quali strumenti si intenda garantirne il raggiungimento, tenuto conto che nelle aree restrittive non si è ancora registrato un incremento degli abbattimenti, e quante delle 30 gabbie-trappola consegnate risultino effettivamente installate e operative e in quali aree provinciali”.
Infine, si vuole sapere “se la Regione parteciperà al progetto di barrieramento strategico di 136 km lungo la ferrovia Viareggio–Bologna, con quali fondi e secondo quale cronoprogramma”.
(Luca Molinari)



