Ambiente e territorio

TERRITORIO. FOTI (FDI): A GRANAROLO (BOLOGNA) “QUARTIERI FAI DA TE”

Il consigliere chiede alla Giunta una valutazione politica sulla scelta del Comune di attivare “un’enorme capacità edificatoria”

Assumere iniziative per evitare la realizzazione, nel comune di Granarolo (Bologna), “di quartieri fai da te, con le inevitabili e conseguenti proteste da parte dei cittadini e con buona pace di quella pianificazione urbanistica che dovrebbe costituire la stella polare per le amministrazioni comunali dell’Emilia-Romagna”: è quanto chiede tramite un’interrogazione alla Giunta Tommaso Foti, del gruppo Fratelli d’Italia-An.

Il consigliere fa riferimento al Regolamento urbanistico edilizio del Comune, approvato nel 2009, modificando il Piano regolatore generale. In quell’atto, veniva individuata una fascia di compensazione territoriale in prossimità di arterie stradali di nuova realizzazione o di varianti a strade esistenti, applicabile esclusivamente all’esterno del perimetro del territorio urbanizzato. Ai proprietari dei fondi interessati dal tracciato dell’arteria stradale e dalle relative conseguenze di tipo urbanistico-territoriale, è consentita la traslazione di superfici e volumi edilizi all’interno della medesima proprietà fondiaria, facendo comunque salvi i vincoli urbanistici esistenti. Fra l’altro, la realizzazione di ulteriori superfici potrà essere ammessa qualora il loro inserimento risulti compatibile rispetto alle caratteristiche storiche ambientali, architettoniche e tipologiche del contesto, in misura non superiore al 25% della superficie esistente.

A parere di Foti, questo strumento urbanistico sarebbe “volto ad incrementare, al di fuori di ogni logica, le volumetrie urbanistiche”, consentendo a chi possiede edifici interessati da nuove strade, compresi entro una certa fascia, di ‘traslarli’ altrove su terreni privati. Nel caso di Granarolo, scrive il consigliere, lo strumento venne utilizzato in occasione della costruzione della Lungosavena, così da facilitare le operazioni di esproprio, e applicato pure ad altri casi: la bretella che collega la nuova area industriale a Cadriano e l’ampliamento della Statale 64 a Lovoleto.

L’effetto prodotto dall’applicazione della norma “è sotto gli occhi di tutti: l’attivazione di un’enorme capacità edificatoria non solo in contraddizione con lo spirito della legge regionale n. 20/2000, ma soprattutto espunta dalle previsioni di qualsiasi strumento di programmazione”. Sarebbe sintomatico il caso dell’insediamento (una quarantina di alloggi) attorno a villa Boselli a fianco di via di Cadriano: un luogo in cui né il Prg, né il Psc che l’ha sostituito, prevedevano espansione residenziale; “oppure di via Cerlacchia o di via Ghiaradino, ove si ha un budello così stretto che impedisce il transito dello scuolabus. Le reiterate proteste dei cittadini al riguardo sono la conferma della situazione caotica ed inaccettabile che si è venuta a creare”.

Perciò, Foti chiede alla Giunta una valutazione politica, “tenuto anche conto del consumo di terreno agricolo che oramai da anni interessa ininterrottamente il Comune di Granarolo”.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)

(Rudi Ghedini)

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