Servire meglio le zone di montagna di tutto il territorio regionale dal punto di vista dei collegamenti telefonici, prevenendo casi di isolamento in situazioni di emergenza, come può essere il terremoto, prendendo come esempio proprio la scossa che si è sentita nella provincia di Piacenza. Questa la richiesta avanzata nell’interrogazione alla Giunta regionale dai consiglieri Matteo Rancan, Alan Fabbri, Fabio Rainieri, Gabriele Delmonte, Stefano Bargi, Daniele Marchetti (Lega Nord).
“Domenica scorsa in provincia di Piacenza si è avvertita una scossa di terremoto magnitudo 3.7, con epicentro nella zona di Morfasso, sulle colline dell’Appennino emiliano- spiegano i consiglieri. Non sono stati rilevati danni a persone o cose, ma la scossa ha riportato l’attenzione sul problema della ricezione telefonica in montagna. Proprio nella zona dell’epicentro-aggiungono- ci sono grandi problemi di ricezione, la telefonia mobile non funziona e in alcune frazioni, ad esempio San Michele, il segnale è inesistente”.
Secondo i consiglieri della Lega Nord, “se, a seguito di una scossa più forte, ci si fosse trovati davanti a una reale emergenza, coordinare i soccorsi sarebbe stato impossibile, per via dei cellulari non funzionanti, così come sarebbe stato impossibile per i cittadini chiedere aiuto”.
Da qui, l’interrogazione degli esponenti della Lega, che chiedono all’esecutivo regionale “se intende attivarsi per garantire e aumentare la copertura telefonica mobile nelle zone di montagna sul territorio regionale, assegnando un ruolo di ‘cabina di regia’ ai Comuni e alle Unioni di Comuni per incentivare le compagnie telefoniche a installare ripetitori efficaci”.
(Margherita Giacchi)