Ambiente e territorio

Lotta alla siccità: approvata risoluzione per costruire piccoli invasi

Votato all’unanimità il documento che impegna la Regione a realizzare i bacini per la raccolta, che si possano fare più profondi e che possano essere estesi anche alla pianura oltre che in collina e in montagna

È stata approvata all’unanimità la risoluzione per la creazione di piccoli bacini di raccolta dell’acqua per fronteggiare la siccità e “per garantire la disponibilità idrica e adeguati stoccaggi per le produzioni agricole”. La richiesta di impegno alla Regione è stata votata in Commissione Politiche economiche presieduta da Manuela Rontini.

Incentivare l’incremento della resilienza delle aziende agricole ai cambiamenti climatici e quindi alle ondate di siccità che hanno messo a dura prova il comparto agricolo, costruendo piccoli invasi, e ampliandone la profondità, in tutto il territorio: è l’impegno chiesto alla Regione dalla risoluzione firmata da Marco Mastacchi (Rete Civica), Fabio Rainieri ed Emiliano Occhi (Lega). I consiglieri hanno anche votato un emendamento di Matteo Daffadà (Partito democratico), Mastacchi e Rainieri che in parte ha riscritto il documento facendo uscire, alla fine, un testo condiviso. In origine si era parlato di trasformazione dei maceri, ma questi ultimi sono sottoposti a vincoli.

“Da tempo – ha affermato Rontini al termine della votazione – questo tema è all’attenzione e la Regione ha stanziato 250 milioni con il Psr 2014-20 per 50 progetti. La nostra agricoltura ha bisogno di grandi quantità di acqua per sostenere il comparto e di invasi per trattenerla così da far diventare il territorio sempre più resiliente”.

Daffadà ha sottolineato come il “documento sia stato condiviso con Mastacchi dopo un lungo lavoro, partendo dall’idea di affrontare il problema della siccità. Abbiamo messo l’accento sui piccoli invasi, piccoli bacini idrici dove si possa fare manutenzione, si possano realizzare più profondi e si possano allargare ad altre zone come la pianura e non solo in collina o in montagna. Naturalmente, vanno attivate anche altre misure come il risparmio idrico, la rotazione delle colture o la gestione del suolo”.

Mastacchi ha ricordato come “grazie a un emendamento condiviso siamo usciti dall’equivoco della terminologia”.

Stefano Bargi (Lega) ha messo in evidenza “un emendamento collegato al Bilancio 2022 proprio su questo tema e sulla necessità di rendere più chiare le procedure per creare nuovi invasi sia per uso irriguo, sia per gli allevamenti. Molte aziende, infatti, avevano segnalato le difficoltà delle procedure per i nuovi invasi perché ogni comune ha una sua procedura”.

Fabio Rainieri (Lega) ha ribadito “l’accordo su questa risoluzione, anche se vorremmo l’impegno della Regione per la costruzione di invasi più grandi, come le dighe, necessarie ad esempio nel garantire il foraggio per le zone di produzione del Parmigiano reggiano”.

(Gianfranco Salvatori)

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