Attivarsi affinché anche nelle abitazioni delle aree più isolate, non raggiunte dall’acquedotto, venga allacciato il servizio, senza gravare i residenti di costi eccessivamente impattanti. Lo ha chiesto il consigliere Marco Mastacchi (Rete Civica) in una interpellanza cui è stata data risposta nella seduta odierna dell’Assemblea legislativa.
Mastacchi ha ricordato la situazione nelle Ville Unite tra San Pietro in Vincoli e Gambellara, nella zona di Val di Zena del comune di Pianoro e nella zona di case sparse del comune di Monzuno e di Grizzana, con abitazioni isolate che non hanno l’allaccio all’acquedotto. “A fronte di un preventivo di circa 580mila euro, circa 40mila euro sarebbero a carico di ogni abitazione, una spesa considerata eccessiva per un servizio primario come l’acqua” ha detto Mastacchi, che ha sollecitato un intervento della giunta per aumentare la percentuale del contributo Atersir a copertura di tali oneri.
La risposta è arrivata dalla vicepresidente Irene Priolo.
“Il tema è noto alla Regione – ha spiegato Priolo -. In un’ottica di sussidiarietà, bisogna tenere in considerazione anche un concetto di equità perché, in alcuni casi, è complesso far gravare sulla tariffa del sistema idrico tali oneri”. “Abbiamo intrapreso un percorso virtuoso con Atersir per mappare tutte queste situazioni – ha proseguito Priolo -, stabilendo la quota del 50%, ulteriormente ottimizzata anche a seguito delle frequenti crisi idriche”. Gli approfondimenti effettuati, comunque, hanno fatto emergere elementi, anche morfologici, che determinano una “varietà di preventivi tali da non permettere di stabilire un importo fisso di contribuzione svincolato dai costi dell’opera e che non sia considerato iniquo per alcuni utenti. Il regolamento tuttavia prevede che altri soggetti possano concorrere alla spesa, il Comune o anche ‘sponsor’. Qualora questi interventi comportino un aumento della resilienza dei territori, i costi connessi sono invece completamente sostenuti dalla tariffa. Ricordo che la Regione ha varato nel 2023 un piano per 7 milioni di euro, individuando 80 interventi cui destinare il 50% della tariffa del servizio idrico integrato e la stessa attenzione abbiamo posto per il 2024”.
“In linea di principio fare appello all’equità può essere corretto – ha replicato Mastacchi -, ma c’è da considerare che questi cittadini da anni soffrono della mancanza di un servizio primario come l’acqua e il costo di 40mila euro appare sproporzionato. Al netto delle regole, ci auguriamo che ci sia un aiuto dalle istituzioni pubbliche, come i comuni di riferimento, e auspichiamo che la regione solleciti anche l’intervento di soggetti terzi”.
(Brigida Miranda)