Ambiente e territorio

Modena, FdI: “La Regione faccia il punto sui collaudi della cassa di espansione del Panaro”

Presentata un’interrogazione per sapere anche a quanto ammontano le spese sostenute dal 2020 a oggi per i lavori propedeutici alle prove di invaso

La Regione renda note, tramite l’Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo), le tempistiche dei collaudi della cassa di espansione dell’area naturalistica fiume Panaro-laghetti di Sant’Anna e precisi a quanto ammontano le spese sostenute, dal 2020 a oggi, per i lavori propedeutici alle prove di invaso. Sono le richieste contenute in un’interrogazione di Annalisa Arletti (Fratelli d’Italia) sottoscritta da Ferdinando Pulitanò.

“La cassa di espansione del fiume Panaro-laghetti di Sant’Anna – ha ricordato Arletti – è un’area naturalistica di San Cesario (Modena), sulla riva destra del fiume Panaro, comprendente diversi specchi d’acqua originati da attività estrattive. I lavori per la realizzazione dell’opera sono stati avviati nel 1974 e, pur non essendo mai stata collaudata, a novembre 1999 è stata inaugurata dagli amministratori locali dell’epoca, fra cui l’ex sindaco di Modena, Muzzarelli. Nel 2014, l’ex governatore Errani dispose il finanziamento di un milione di euro per interventi di adeguamento della cassa d’espansione. Il collaudo tecnico‐amministrativo e quello statico sono stati certificati rispettivamente nel 2000 e 2002. Nel 2011 il ministero delle Infrastrutture ha approvato il programma degli ‘invasi sperimentali’ prevedendo la prima prova entro la primavera 2021, la seconda in autunno 2021 e la terza in autunno 2021 o primavera 2022. Nella primavera 2021, dopo un’attesa durata quasi quarant’anni, con la prima prova d’invaso è stato finalmente avviato il collaudo della cassa d’espansione del Fiume Panaro. Il collaudo si è però fermato alla prima prova”.

“Aipo – ha concluso la consigliera – è chiamata a svolgere il duplice ruolo di centro di competenza e di Presidio territoriale idraulico e ha una convenzione con la Regione in essere dal 2010. L’esecutivo, tramite l’Agenzia, ci aggiorni sui cronoprogrammi e faccia sapere quanto è stimata la durata in vita del manufatto regolatore prima che la struttura in cemento si degradi e non fornisca più le necessarie garanzie”.

(Lucia Paci)

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