Il progetto di riqualificazione del complesso edilizio “Il Biscione” di Carpi (Modena) sta vivendo, da tempo, una fase di stallo e i consiglieri di Fratelli d’Italia, Annalisa Arletti (prima firmataria) e Ferdinando Pulitanò, chiedono alla Giunta regionale, con un’interrogazione, di fare chiarezza sulle cause dei ritardi e di intraprendere ogni iniziativa utile a far proseguire l’opera.
“Il complesso edilizio di via Unione Sovietica a Carpi rappresenta uno dei più consistenti insediamenti di edilizia residenziale del territorio – spiegano i consiglieri -. Costruito negli anni ’70, è oggi caratterizzato da criticità strutturali, sociali ed energetiche”. Nell’atto ispettivo si ripercorre la vicenda: Comune di Modena e Acer Modena avevano promosso, per il complesso, un’opera di riqualificazione che prevedeva anche la creazione di nuove residenze, fra cui alloggi Erp ed Ers, spazi commerciali e servizi, il tutto per un investimento di 8,3 milioni di euro (come da progetto di fattibilità, approvato nel marzo 2023), di cui 5,6 a carico di Comune e Acer e i restanti finanziati dalla Regione Emilia-Romagna e da eventuali soggetti privati.
“Tuttavia, nel corso del 2024-2025, l’iter del progetto ha subito uno stallo significativo – vanno avanti Arletti e Pulitanò -, a causa del venir meno delle condizioni economiche originarie connesse al Superbonus 110% e al blocco della cessione dei crediti edilizi, oltre che dell’aumento generalizzato dei costi di costruzione. La riqualificazione del ‘Biscione’ era stata annunciata come uno degli interventi più importanti di rigenerazione urbana della città di Carpi, non solo sotto il profilo edilizio, ma anche per la presunta capacità di intervenire sotto il profilo sociale e di inclusione. Sono diverse, infatti, le famiglie straniere presenti nel complesso e l’area è stata più volte teatro di episodi di criminalità, furti e spaccio di stupefacenti”.
Da qui l’interrogazione all’esecutivo regionale a cui si chiede quale sia l’importo esatto del finanziamento regionale e se sia stato erogato o impegnato. Alla Giunta si chiedono chiarimenti anche sul cronoprogramma e sugli strumenti, normativi o finanziari, che si intendano attivare per la prosecuzione dell’intervento. Infine, i consiglieri chiedono di adottare iniziative per tutelare i residenti coinvolti, in particolare le famiglie a reddito medio-basso, nel caso in cui i lavori dovessero subire ulteriori ritardi o modifiche sostanziali.
(Brigida Miranda)



