Il ‘nodo idraulico modenese’, “un’area di particolare importanza e fragilità nel sistema idrografico e territoriale regionale”, è al centro di una interrogazione di Giulia Gibertoni (M5s), dove si segnala che “pochi giorni fa Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po) ha presentato il quadro dei lavori realizzati lungo i fiumi Panaro e Secchia”.
Dal bilancio, spiega la consigliera, emerge “un investimento importante, con una programmazione di circa 63,5 milioni di euro, 18 dei quali relativi a interventi già conclusi”.
Tuttavia, aggiunge, “i corsi d’acqua in questione si configurano come fiumi pensili, la cui pericolosità risulta, ovviamente, più elevata”, mentre “gli interventi realizzati sembra non abbiano eliminato la presenza e il costante rifacimento di tane e cunicoli, né il rischio di smottamenti o cedimenti dei punti arginali soggetti a maggiore pressione idraulica, come segnalato da cittadini, associazioni e organi di informazione”.
Gibertoni chiede quindi alla Giunta quale sia il quadro complessivo degli interventi realizzati dalle diverse Istituzioni per la sicurezza del “nodo idraulico modenese” e quali specifiche misure siano previste per il contrasto alla formazione di tane e per i necessari interventi di riparazione.
La consigliera vuole anche conoscere quali forme di garanzia siano state fornite da Aipo rispetto all’efficacia dei lavori svolti o previsti e invita la Regione a verificare, congiuntamente ad Aipo e alle altre istituzioni competenti, l’adeguatezza delle attività di monitoraggio e dei lavori di manutenzione e di ripristino effettuati.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(ac)