Ambiente e territorio

Territorio. Occhi (Lega): “Rivedere la cartografia con iter semplici e riperimetrazioni più veloci”

Interrogazione in commissione Territorio: “Il rischio è che le difficoltà per ristrutturazioni in montagna spopolino l’Appennino”. L’assessore Lori: “La complessità è già ridotta dalla legge regionale 24 e i Comuni hanno la tavola dei vincoli”

La Regione promuova la modifica della legislazione vigente per consentire una semplificazione dell’iter necessario per la revisione degli strumenti cartografici al fine di velocizzare l’esame delle eventuali richieste di riperimetrazione, ad esempio delle aree a pericolosità geomorfologica, che si rendessero necessarie a seguito di sopralluoghi e verifiche di dettaglio. La modifica consentirebbe a semplificare l’iter e non farebbe retrocedere i cittadini che vogliono ristrutturare case, ad esempio, sull’Appennino, evitando lo spopolamento della montagna o di altre zone.

E’ la richiesta del consigliere Emiliano Occhi (Lega) in una interrogazione alla Giunta a cui ha dato risposta l’assessore Barbara Lori (Montagna, aree interne, programmazione territoriale, pari opportunità) in commissione Territorio, ambiente e mobilità presieduta da Stefano Caliandro.

Occhi ha chiesto se si intende mantenere alle Province “il ruolo di soggetto responsabile dell’aggiornamento della cartografia del dissesto del territorio, anche attraverso la stipula di convenzioni attuative/protocolli di intesa con la stessa Regione e Autorità di bacino distrettuale del fiume Po (ADBPO) e se intenda aumentare gli stanziamenti finalizzati all’aggiornamento periodico della cartografia tematica sopra richiamata, al fine di consentire una più puntuale opera di monitoraggio dei fenomeni franosi”.

L’assessore Lori ha risposto che la legge regionale 24 prevede già un unico piano e introduce il principio di competenza, riducendo la complessità degli strumenti di pianificazione: ogni ente pianifica solo ciò che gli compete e ai Comuni va messo a disposizione un quadro conoscitivo aggiornato. Esiste una “tavola dei vincoli”, a disposizione delle amministrazioni comunali, in cui sono elencati gli elementi che precludono o limitano le trasformazioni. Il bilancio di previsione, ha continuato Lori, ha tre capitoli di spesa: per la cartografia regionale geologica e pedologica ci sono 135mila euro per il 2021, 130mila per il 2022 e 125mila per il  2023. Una parte dei soldi è dedicata all’aggiornamento della cartografia. A queste risorse, si aggiungono i fondi per i rilievi delle frane e l’aggiornamento delle carte, con 680mila euro previsti per il 2021-2023. L’Emilia-Romagna, inoltre, ha già una cartografia regionale che, anche a seguito della legge 11/04, è digitale.

Occhi si è detto insoddisfatto della risposta perché “se si prova a fare un cambiamento della perimetrazione ci si scontra con diversi livelli di governo. Bisogna arrivare a una riperimetrazione più semplice e rapida perché, con il bonus 110%, molte persone stanno effettuando ristrutturazioni in montagna e il rischio è che qualcuno abbandoni”.

L’interrogazione era stata sottoscritta anche dai consiglieri Simone Pelloni, Michele Facci, Fabio Rainieri, Massimiliano Pompignoli Gabriele Delmonte.

(Gianfranco Salvatori)

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