L’Aula boccia la risoluzione Lega-Fratelli d’Italia che voleva impegnare la Regione ad attivarsi per destinare la quota di proventi degli oneri di urbanizzazione solamente alle confessioni religiose che hanno stipulato intese con lo Stato e che sono destinatarie dell’8 per mille. Contrari Partito democratico, Sinistra Italiana e Silvia Prodi del Gruppo Misto. A favore invece Lega nord, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Michele Facci (Gruppo Misto-Mns). Non hanno partecipato al voto i consiglieri del Movimento 5 stelle.
L’atto ispettivo, ha spiegato in apertura di discussione Matteo Rancan (Lega), voleva limitare l’erogazione dei contributi degli oneri di urbanizzazione, che la legge regionale fissa al 7%, alle sole “confessioni religiose riconosciute dallo Stato. Il rischio- ha continuato il leghista- è che fondi pubblici vengano concessi a religioni non riconosciute. Non vogliamo dare i soldi ai pastafariani o a scientology”. Considerazioni sposate anche da Giancarlo Tagliaferri (Fdi) che ha rimarcato: “Chi ha stipulato accordi con lo Stato ha scelto anche di accettare la vigilanza del ministero dell’Interno. Di conseguenza chi non è riconosciuto non è soggetto a questo controllo”.
Parole a cui ha ribattuto Massimo Iotti (Pd): “Esiste già una sentenza della Corte costituzionale che dichiara illegittima una norma della Regione Lombardia che aveva gli stessi principi e le stesse finalità di questa risoluzione. In pratica questa risoluzione, nei suoi principi, è illegittima”.
Silvia Piccinini (M5s) ha invece spiegato il motivo per cui il proprio gruppo non ha preso parte alla votazione: “La risoluzione non affronta il vero tema: questa quota di proventi degli oneri di urbanizzazione non ha fondamento né nella legislazione nazionale né in quella regionale. La risoluzione quindi non centra il vero obiettivo: non si dovrebbe discutere a chi dare questo contributo ma se darlo o meno. Il contributo non ha più senso di esistere”.
(Andrea Perini)