Migliorare e adeguare l’approvvigionamento idrico a livello regionale, con particolare attenzione allo stato di avanzamento dell’invaso in Val d’Enza e alla fattibilità di altri invasi per il territorio di Parma.
A chiedere un intervento in materia da parte della Regione, è Matteo Daffadà (Pd) che ricorda come sia importante far fronte ai problemi causati dal surriscaldamento globale e ai sempre maggiori periodi di siccità che anche l’Emilia-Romagna si trova a fronteggiare, oltre che i numerosi incendi avvenuti di recente sull’Appennino parmense per i quali si è reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco e dei volontari.
Daffadà riassume anche i lavori in programma in provincia di Parma per ridurre la dispersione idrica e quelli già finanziari. Alla luce della crisi idrica in corso è tornata d’attualità la proposta di realizzare una diga in Val Baganza all’altezza di Armorano, un progetto avanzato già in passato, fin dagli
anni ’40, che prevede la realizzazione di un bacino “ad uso plurimo”, per il quale è stato
anche realizzato uno specifico studio di fattibilità: i benefici che potrebbero scaturire dalla realizzazione di quest’opera sono rappresentati dalla messa in sicurezza delle aree territoriali di Calestano, Felino, Sala Baganza e Parma da improvvise esondazioni dovute a precipitazioni concentrate e dalla creazione di una importante riserva idrica utile per scongiurare i danni da siccità, oltre che garantire approvvigionamenti idrici per uso sanitario e per aiutare la prospettiva di trovare energia da fonti rinnovabili”, spiega Daffadà, che sottolinea come “sono stati finanziati 400 milioni di risorse Pnrr per il piano idrico del territorio della Regione Emilia-Romagna, un intervento corposo che rappresenta il più elevato finanziamento per questo settore tra Regioni italiane”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta “quali siano le attività in corso di miglioramento e adeguamento dell’approvvigionamento idrico a livello regionale, in particolare qual è lo stato di avanzamento dell’invaso in Val d’Enza, se è stato disposto il finanziamento progettuale da parte del Ministero competente e la fattibilità di altri invasi per il territorio di Parma, quali ad esempio l’invaso in località Armorano”.
(Luca Molinari)