Ambiente e territorio

Occhi (Lega): “Discarica di Tiedoli, il percolato rischia di inquinare le falde acquifere”

“La giunta risolva il problema, anche dello smaltimento, in quell’impianto gestito da Iren in provincia di Parma”. L’assessore Priolo: “Il percolato è sotto controllo e attendiamo il nuovo contratto di servizio nel 2023 per gestire la discarica”.

 La Regione risolva il problema del percolato e del suo smaltimento nella discarica di Tiedoli, nel comune di Borgo Val di Taro (Parma).

A chiedere alla giunta se sia a conoscenza dei diversi problemi della discarica sono stati i consiglieri della Lega Emiliano Occhi e Fabio Rainieri con un’interrogazione. A loro ha risposto l’assessore all’Ambiente, Irene Priolo, in commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Stefano Caliandro.

Alla Regione, il consigliere leghista ha chiesto se sia a conoscenza “della problematica relativa al percolato prodotto dall’acqua piovana, se intenda porvi rimedio e in quali tempistiche, di come stia evolvendo la gestione della discarica a fronte del subentro di Iren e se si abbia una data certa sulle tempistiche del ‘post mortem’ e sull’affidamento del nuovo servizio di gestione dei rifiuti”.

Priolo ha ricordato che l’impianto è chiuso in via definitiva dal 2014 e “il piano di monitoraggio è stato esteso ai 30 anni successivi. Da recenti controlli di Arpae, né la copertura né la discarica hanno registrato anomalie. Il percolato andava trattato in impianto depurazione. Nel giugno 2019 la ditta autorizzata Agitec comunicava ad Arpae che non intendeva rinnovare il contratto. A luglio 2019 l’impianto era fermo. In attesa del nuovo gestore, Arpae ha sospeso l’autorizzazione alla Agitec, documento poi revocato nell’aprile 22”. Nel frattempo, riguardo al percolato, il sindaco di Borgotaro ha emesso ordinanze per il gestore dell’impianto della rete fognaria: “Anche qui, dalla verifica di Arpae non sono state evidenziate disfunzioni nel depuratore comunale”. In sostanza, ha concluso l’assessore “il percolato è sotto controllo e attendiamo il nuovo contratto di servizio nel 2023”.

Occhi aveva sottolineato che il tema posto dai Comuni dell’Unione Val Taro e Val Ceno riguardava il lato economico della gestione del percolato. “Occorre intercettare l’acqua piovana – ha suggerito Occhi – prima che cada sulla discarica e produca percolato. Inoltre, la gestione del monitoraggio trentennale preoccupa i comuni. L’auspicio è in un rapido passaggio di consegne”.

L’impianto attivato nel 1991, oggi in disuso per il conferimento dei rifiuti solidi urbani della Comunità montana, ha una potenzialità di 543mila metri cubi. Molti i controlli avvenuti da parte delle autorità a partire dal 2005. Dal 2021, la discarica è gestita da Iren. In passato “la gestione e la manutenzione era in capo ai Comuni dell’Unione e a loro volta i costi di gestione ricadevano sulle bollettazioni dei singoli cittadini, che si sono trovati a dover far fronte a spese molto ingenti per riuscire a gestire in modo corretto la discarica” che si trova in una zona a rischio franoso. Inoltre, i teli che coprono i rifiuti si sono danneggiati anche a causa delle continue precipitazioni atmosferiche e delle elevate temperature estive. E questo fa diventare le piogge un percolato altamente inquinante che rischia di penetrare nelle falde acquifere sotterranee. La discarica, poi, si trova a ridosso del torrente Taro, in una zona pericolosa e a rischio idrogeologico.

(Gianfranco Salvatori)

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