“Perseguire con il governo un accordo teso a valorizzare l’area della ex-centrale, a non disperdere il fruttuoso lavoro svolto in sinergia tra Regione e enti territoriali e ad escludere il ritorno al nucleare nel sito di Caorso”.
È l’impegno che Luca Quintavalla (Pd) propone alla giunta regionale con una risoluzione firmata anche dai colleghi di gruppo Lodovico Albasi, Paolo Calvano, Anna Fornili, Maria Costi, Daniele Valbonesi, Elena Carletti, Niccolò Bosi ed Eleonora Proni.
Nell’atto di indirizzo viene ricordato il percorso della centrale nucleare, costruita negli anni ’70, e che dopo le attività di ricarica del combustibile nel 1986, non è stata più riavviata a seguito dell’esito del referendum sul nucleare del 1987. All’inizio del 2000 sono poi iniziate le attività di smantellamento tutt’ora in corso affidate a Sogin, società costituita espressamente a questo scopo dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
“A fronte di un’attività di ‘decommissioning’ particolarmente lunga e complessa, giunta circa al 50% delle attività richieste per la natura del sito e per il trattamento dei combustibili nucleari esausti”, Quintavalla sottolinea come “dal 2015 la Regione ha istituito il ‘Tavolo per la trasparenza sulla dismissione della centrale nucleare di Caorso’, al fine di rendere partecipe la cittadinanza e garantire un’ampia conoscenza sulle attività di messa in sicurezza del sito”.
Il consigliere Pd, nel ricordare come nel corso dell’ultima riunione del Tavolo sia emerso l’inizio della rimozione dei componenti e sistemi interni al reattore, sottolinea come “il deposito temporaneo ERSBA 2 è stato adeguato agli attuali standard di sicurezza per accogliere le scorie a bassa attività ricompattate in Slovacchia, mentre dovrebbero concludersi entro il 2028 i lavori di adeguamento a nuovi standard di sicurezza di altri due depositi temporanei presenti nella centrale di Caorso, destinati a custodire provvisoriamente i rifiuti a media-alta attività prodotti dalla dismissione della centrale, in vista del loro successivo conferimento al Deposito Nazionale”.
Rifacendosi poi al disegno di legge presentato dall’attuale governo in materia di energia nucleare sostenibile, Luca Quintavalla rimarca come il testo “preveda che tutti i siti che hanno ospitato in passato vecchie centrali nucleari vengano considerati idonei ad ospitare le nuove centrali nucleari, a fronte della loro pregressa storicità. Questa previsione, qualora fosse confermata nei successivi iter procedurali, oltre ad incontrare importanti obiezioni di natura giuridica, comporterebbe un forte interesse per l’individuazione di nuove centrali nucleari nei siti di quelle vecchie e, per la nostra Regione, la prospettiva di vedere sorgere una nuova centrale nucleare a Caorso”.
A fronte di tale possibilità, Quintavalla trae la propria risoluzione sottolineando come il sito della centrale di Caorso “è in un’area caratterizzata da rischio e pericolosità idraulica, è all’interno di aree naturali protette dalla legislazione vigente, europea, nazionale e regionale e non risulta collocato ad adeguata distanza da centri abitati oltre ad essere in un’area caratterizzata da dighe e sbarramenti artificiali”.
Oltre all’indirizzo principale, il consigliere Pd auspica che l’esecutivo regionale continui “attraverso i Tavoli istituzioni per la trasparenza, a monitorare il lavoro di smantellamento della Centrale nucleare di Caorso sino alla completa dismissione dell’impianto e a dialogare con il Governo, al fine di intervenire sui parametri delineati all’interno del disegno di
legge sull’energia nucleare sostenibile, al fine di eliminare
l’automatismo che ad oggi prevede che tutti i siti che hanno ospitato in passato vecchie centrali nucleari vengano considerati idonei ad ospitarne delle nuove”.
(Luca Boccaletti)



