Stanziare risorse per risolvere i problemi legati alla frana di via Auxilia a Bobbio, in provincia di Piacenza.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Giancarlo Tagliaferri (FdI) che ricorda come “la frana di via Auxilia a Bobbio rappresenta da tempo un pericolo concreto per la pubblica incolumità e per la tenuta del territorio. La sua posizione, alle spalle dell’azienda Gamma, interessa direttamente la viabilità d’accesso a diverse abitazioni e infrastrutture locali: l’intervento, già finanziato dalla Regione Emilia-Romagna per un totale di 600mila euro (suddivisi in tre tranche da 200mila euro ciascuna), ha portato all’affidamento dei lavori a tre ditte distinte, ma – come denunciato anche recentemente in Consiglio Comunale – non ha prodotto risultati risolutivi. La frana è tutt’altro che stabilizzata e il movimento del terreno continua ad avanzare”.
Tagliaferri sottolinea come “il sindaco di Bobbio ha dichiarato che la Regione ha risposto negativamente alla richiesta di ulteriori fondi e sopralluoghi, lasciando così il Comune e i cittadini nella totale incertezza operativa, affermando ‘A questo punto io posso solo augurarmi che il cielo ci aiuti‘ – una dichiarazione che testimonia la gravità della situazione e la mancanza di risposte concrete”.
Da qui l’atto ispettivo per chiedere alla giunta “per quali motivi la Regione Emilia-Romagna ha rifiutato di destinare ulteriori risorse per la frana di via Auxilia a Bobbio, nonostante l’evidente inefficacia degli interventi già finanziati e l’aggravarsi del fenomeno franoso, e quali valutazioni tecniche o politiche hanno portato alla scelta di non effettuare un ulteriore sopralluogo da parte degli uffici regionali competenti, malgrado le ripetute richieste dell’amministrazione comunale”.
Tagliaferri vuole sapere se la giunta sia consapevole della situazione sulla strada per Carana, in che tempi intenda sbloccare i 50mila euro annunciati per la messa in sicurezza dell’area e quali misure intenda adottare per garantire che comuni montani, come Bobbio, non siano lasciati senza mezzi e risorse nella gestione del dissesto idrogeologico, anche alla luce delle difficoltà burocratiche e della limitata capacità operativa dei piccoli enti locali”.
Poi ancora: “La Giunta intende rivedere le sue priorità di bilancio alla luce della crescente emergenza legata al dissesto in Appennino? Ritiene giustificabile – come dichiarato da alcuni amministratori locali – destinare le risorse residue esclusivamente alla sanità, trascurando completamente la prevenzione del rischio idrogeologico e la protezione delle comunità montane?”.
(Luca Molinari)



