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Territorio. Presentata in commissione relazione valutativa disciplina sui tartufi

Informativa periodica sull’attuazione della normativa regionale in materia di tartufi. Per Michele Facci (Lega) “relazione interessante ma lacunosa”

Informativa periodica sulla situazione regionale dei tartufi quella svoltasi oggi in apertura dei lavori della Commissione Ambiente, territorio e mobilità presieduta da Stefano Caliandro. In fase di illustrazione, gli uffici dell’Assessorato agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca hanno sottolineato come nel nostro territorio siano presenti quasi tutte le qualità eduli di tartufi, con particolare riferimento alla Romagna e al bolognese (per quanto concerne il tartufo bianco) e al piacentino/parmense per quanto concerne il tartufo nero pregiato. Altro dato che caratterizza il nostro territorio è poi il numero di cercatori in regola presenti in Regione, che ammonterebbe a circa 9 mila persone (il numero non ancora definitivo è originato dalla presa in carico degli archivi delle Province che spesso non sono in formato digitale). Positivo anche l’andamento delle abilitazioni con quasi 4 mila nuove abilitazioni nel corso del 2019 a cui hanno fatto seguito esami di abilitazione per l’anno 2020 svolti comunque di persona in condizioni di massima sicurezza. Di rilievo anche l’attività svolta nelle tartufaie naturali (26) e nelle tartufaie coltivate (19). Nonostante alcune criticità sulle attività di vigilanza, espletate solo attraverso corpi esterni all’Amministrazione regionale (carabinieri forestali, polizia provinciale e guardie ecologiche volontarie), non si sono registrati problemi di particolare entità. Eguali criticità e perplessità, sono poi state espresse sul percorso di quella che dovrebbe essere la nuova legge del settore e che dovrebbe sostituire la ormai datata Legge n. 752 del 16/12/1985. Dopo che le Regioni hanno dato un contributo determinante nella predisposizione del Piano di settore nazionale, infatti, nessun contributo è stato richiesto nella redazione del testo legislativo ora pendente presso il Parlamento. In sede di discussione generale, Michele Facci (Lega) ha trovato interessante il documento illustrato, ma lacunoso in diversi passaggi. Avrei voluto qualche informazione in più su alcune specie di tartufi che si fregiano del marchio PAT (prodotto agroalimentare tradizionale), sulle quantità di prodotto generate nei singoli territori e sulle azioni di promozione messe in atto dalla nostra Regione per promuovere un prodotto di eccellente livello”. “

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